Crema, 04 settembre 2024

(Valentina Ricciuti) Quante volte come genitori ci si sente dire "Impara a dire no" al tuo bambino/a?

Questa è la chiave di svolta, secondo Severino Cirillo e Claudia Denti, per crescere bambini felici. Nel libro edito da Rizzoli, i due autori cremaschi sostengono l'importanza di adottare un progetto educativo in grado di rispettare le esigenze di tutti i membri della famiglia, anche attraverso qualche no, e fornendo ai bambini gli strumenti per affrontare la complessità del mondo in cui viviamo.

Come nasce questo libro? 

"Lo abbiamo scritto a quattro mani, dopo tanti anni di esperienza sul campo: mentre stavo conseguendo la laurea in scienze della Salute, ho insegnato lingua inglese a più di 700 bambini negli asili di Pechino e Shanghai mentre Claudia, laureata in scienze dell'educazione, lavorava negli asili in Italia. Abbiamo cominciato a raccogliere tutte le domande che i genitori quotidianamente ci ponevano e, circa sei anni fa, è nata la community Genitore Informato su facebook. Ci siamo sempre impegnati per essere un punto di riferimento e rispondere quotidianamente a tutti i genitori che ci hanno posto i loro quesiti in questi anni. Questo, secondo noi, ha fatto la differenza, non solo in termini di popolarità e follower. Siamo diventati genitori da due anni: abbiamo accumulato anche esperienza sul campo e abbiamo deciso di mettere tutto nero su bianco". 

In cosa consiste la vostra tesi e perché è così importante nel ruolo genitoriale?

"Negli ultimi tre anni ha preso piede l'educazione dolce e questo penso sia estremamente positivo poiché rispettosa dei bambini, contrapponendosi al vecchio 'mazza e panella' (severità e dolcezza)'. Al contempo hanno cominciato a fiorire sui social tanti canali con mamme che si improvvisano educatrici e divulgano un'educazione dolce tout court che è incompatibile con le esigenze dei genitori che, sul lungo termine, si sentono persi e spesso frustrati. Noi siamo per un'educazione rispettosa ma siamo convinti che il genitore in primis non debba annullarsi per i figli, negando sé stesso e le proprie emozioni, altrimenti è difficile che riesca a insegnare ai bambini a fare l'esatto contrario, ossia regolare le proprie emozioni ascoltando e soddisfacendo i propri bisogni. I genitori devono cercare di dare l'esempio". 

Cosa proponete in alternativa a questa contrapposizione tra autoritarismo e disciplina dolce? 

"La sintesi del nostro metodo educativo è la disciplina Umami: l'abbiamo chiamata così in modo anche un po' provocatorio perché invitiamo a preferire il gusto umami, più corposo rispetto a quello della disciplina dolce. Inoltre, le lettere che compongono la parola, racchiudono i nostri principi: Unicità, Maturità, Autenticità, Meraviglia e Indipendenza, concentrandosi prima di tutto sul genitore: soltanto un padre e una madre che avranno interiorizzato questi valori, che valgono quindi sia per i genitori che per i figli, potranno crescere bambini felici ed esserlo a loro volta. Non possiamo permetterci di perdere il senso di unione di una famiglia, vorremmo che passasse questo concetto". 

Cosa troveremo nei diversi capitoli? 

"Nella prima parte descriviamo quindi i pilastri della disciplina Umami, successivamente raccontiamo come fare a inserire nella quotidianità i giusti no. Il libro è suddiviso nelle diverse fasce d'età e tratta temi come l'introduzione del cibo, l'inserimento delle prime regole. Spiega come aiutare il bambino a pronunciare le prime parole e a comprendere i suoi bisogni, come fare per farlo staccare dai genitori e addormentare autonomamente nel proprio lettino. Quest'ultimo è un tema sempre molto gettonato anche sui nostri canali social tanto che siamo riusciti a seguire oltre diecimila famiglie di cui almeno duemila personalmente". 

Quali sono i vostri progetti futuri? 

"Sicuramente continueremo a dare risposte ai genitori. Genitore informato è un progetto multicanale con un blog visitato annualmente 1.300.000 volte e una pagina Instagram che conta oltre 150mila follower. Stiamo cominciando a lavorare anche sul canale tiktok perché immaginiamo che in futuro i giovani genitori potrebbero utilizzare maggiormente questo social rispetto ad altri. Personalmente ho scritto diversi libri (questo è il mio settimo) e vorrei dedicarmi a un lavoro che affronti le tematiche ambientali: occorre impegnarsi e creare le condizioni migliori per il futuro dei nostri figli e nipoti".