Crema News - Io e i fantasmi delle persone morte

Bagnolo, 17 marzo 2022

(Valentina Ricciuti) Giampaolo Bertolotti, classe '42, ha deciso di raccontare il suo rapporto con l'aldilà, della casa stregata di via IV novembre a Crema e dei contatti con gli spiriti di famiglia, sin dalla tenera età di 8 anni. È tutto nero su bianco nel suo libro La mia vita ed il paranormale. 

“Solitamente quando racconto ciò che vedo poi non si verifica più. Per questo ho deciso di scrivere un libro: spero che soltanto i fatti positivi tornino a ripetersi", spiega Bertolotti. 

Tra i suoi incontri quello con il fantasma della zia che di notte gli tira le coperte, un angelo dalle grosse ali, una ballerina nella vetrata della porta, tre teste che aleggiano muovendo continuamente gli occhi sul corpo della moglie dormiente, la sagoma inquietante di un prete, una lampadina che gira su sé stessa, quattro folletti che saltavano e ballano tra le fiamme del camino, una grande luce rotonda proveniente da un disco volante dal diametro di 5 metri: un ufo. 

"Ho una maculopatia retinica e dal 1995 vedo tutto molto sfuocato. Tutto tranne le persone anomale, come le chiamo io, o i fantasmi, come li chiamano gli altri. Le vedo nitide, con dovizie di particolari e non so spiegarmelo. - racconta Bertolotti. - Non penso siano allucinazioni poiché sento tutto ciò che accade intorno a me, il traffico cittadino dalla finestra, il canto del canarino: quando mi accade, sono ben sveglio. Questo dono l’ho ereditato da mia madre“. 

Giampaolo Bertolotti racconta la vita della sua famiglia e dedica capitoli interi a suo padre che a 22 anni, nel 1932, insieme ad altri amici fondò la Pergolettese.

E proprio nella casa nativa in via IV Novembre pare siano accadute cose inspiegabili non solo all'autore, ma anche ai poliziotti che effettuarono dei controlli:

"Anche per mia mia figlia quella dei nonni era la casa dei fantasmi. I vicini, quando la casa era ormai disabitata, sentendo dei rumori, chiamarono la polizia che nei sopralluoghi non trovò nessuno all'interno pur avvertendo presenze e sentendo rumori. Soltanto dopo l'intervento di un prete esorcista, don Gino, la casa poté essere abbattuta- ricorda. - In quella casa, sin da quando ero piccolo avvertivo la presenza del mio bisnonno e del nipote di mia nonna, Pepino, disperso durante la guerra in Russia. Dormiva nella camerina, la stessa in cui non voleva mai dormirci nessuno poiché durante la notte si sentivano dei rumori e si avvertivano delle presenze. Nel 1983, quando morì mio padre, tantissima gente venne a fargli visita, compresi i dirigenti e la squadra al completo del Pergocrema. Era presente anche il fotografo e in uno scatto che ritrae la camerina, la finestra è illuminata ed è visibile una strana sagoma. Il bisnonno Antonio, che nel 1910 aveva ultimato i lavori di costruzione della casa, fu ucciso dal suo primogenito, avuto da un matrimonio precedente. Il figlio confessò di aver gettato il suo corpo nel Rio, in prossimità dei giardini pubblici della città. Il Rio sfociava nel Serio a sud della nostra casa di via IV novembre ma il corpo era stato trovato a nord, proprio ai piedi della casa. Il corpo aveva inspiegabilmente risalito la corrente del fiume ed era stato trovato dalla bisnonna, la quale per il dispiacere si suicidò nel canale di Crema. Anche al nuovo proprietario dell’immobile non andò affatto bene: si ferì a un braccio con la motosega mentre cercava di abbattere un abete da me piantato da bambino. Dopo poco, mentre lavorava all'abbattimento della casa, venne colpito da un infarto e morì. Concludo dicendo che in quella casa si sono verificati tanti fenomeni che di normale non avevano nulla". 

Questo e molto altro nel libro. Di certo interessante.


Nella foto, Bertolotti con moglie e il libro