
Crema, 19 maggio 2021
Pesante la sentenza emessa lunedì dal tribunale di La Spezia, che vede la dottoressa Marzia Corini condannata a 15 anni di galera per aver ucciso il fratello somministrandogli una dose letale di Modazolam, farmaco prescritto a Marco Corini, avvocato di chiara fama, malato terminale e sul punto di cambiare il testamento. La sentenza emessa è di primo grado e di sicuro l’avvocato della dottoressa farà ricorso in appello. La dottoressa Marzia Corini è una professionista che dal marzo dello scorso anno lavora nel reparto di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Crema e dove ha la solidarietà e la stima dei colleghi. Ieri non si è presentata al lavoro, ha chiesto qualche giorno per rimettersi dallo choc, ma lunedì sarà in sede.
“La dottoressa Corini – riferisce Alessandro Petillo, capo del personale dell’ospedale maggiore di Crema – ha un curriculum eccellente. Ricordo perfettamente quando, lo scorso febbraio, assaltati da malati da tutte le parti, la dottoressa mi chiamò e mi diede la sua disponibilità a venire a Crema a lavorare. Subito ci siamo dati da fare per trovarle un alloggio, in quel periodo gli alberghi erano chiusi. Sistemata la situazione in poco tempo, la dottoressa Corini ha cominciato a lavorare, devo dire con grande competenza e soddisfazione dei colleghi”.
Il periodo di lavoro come supplente è andato verso la sua naturale scadenza e l’ospedale ha emesso un regolare bando per assumere anestesisti, concorso al quale ha risposto solo la dottoressa Corini. Eseguite le prove, l’anestesista è stata assunta a tempo indeterminato il 5 novembre, proprio pochi giorni dopo l’arrivo della seconda ondata che ha rimesso in piena emergenza l’ospedale.
“Quando la dottoressa si è presentata – ricorda Petillo – non ha fatto mistero della sua situazione e mi ha raccontato quel che le succedeva. Non ho trovato motivi d’intralcio per la sua assunzione, come non ce ne sono adesso perché lei possa proseguire il suo lavoro. A meno che nella sentenza ci sia espressamente indicato il contrario. Ma fino ad allora, la dottoressa resta al suo posto”.
Intanto si è venuti a sapere che medici e parte de personale del reparto qualche giorno prima della sentenza hanno inviato una lunga lettera a Gianfranco Giuffrida, presidente del tribunale di La Spezia, perorando la causa della collega e raccontando la sua competenza, umanità e disponibilità sul lavoro.
Nella foto, Marzia Corini