
Castelleone, 10 ottobre 2025
Finisce con una condanna a sei anni e due mesi di reclusione e 22mila euro di multa per un albanese di 24 anni una lunga vicenda che ha visto sul banco degli imputati quattro persone (una però non c'era per vizio di forma), contro la propria vittima, un cremasco di 50 anni. Stiamo parlando di una vicenda di droga, venuta a galla quando, nello scorso mese di aprile, un giovane albanese che nella vita avrebbe voluto fare il calciatore ma che ha svoltato verso i più facili guadagni del spaccio di droga, viene arrestato all'aeroporto di Orio al Serio in quanto sulla sua testa pende un ordine di cattura del tribunale di Cremona.
La vicenda che ha portato in aula i quattro imputati parla di uno spaccio di droga operato nei confronti di un cremasco al quale l'albanese e i suoi sodali avevano ceduto nell'arco di un paio di anni, dal 2018 al 2020, circa 250 grammi di cocaina fino a fargli accumulare un. debito di 15mila euro. E a un certo punto i quattro pretendono il saldo del debito da parte del cremasco. Comincia la caccia serrata al debitore che viene contattato, preso, intimorito fin tanto che l'uomo non comincia a pagare. Ma il debito è troppo grande e lui non ce la fa. Quindi il gruppo passa alle minacce. Un giorno lo spacciatore fa salire in auto il cremasco e lo avverte che sarebbero andati in un capannone dove lo avrebbero picchiato con una mazza, tanto forte da ridurlo in sedia a rotelle. Il cremasco è così spaventato che a un semaforo si lancia fuori dall'auto.
Nel maggio di quest'anno c'è una perquisizione nella casa dell'albanese dove, oltre alla droga, viene trovato un ordigno esplosivo. Di qui l'ordine di cattura e le manette che scattano all'aeroporto di Orio al Serio. Ieri, poi, tutta l'intricata storia e la sentenza di condanna a sei anni e due mesi di reclusione del 24enne, attualmente detenuto a Bergamo, mentre per l'altro suo connazionale c'è la condanna a quattro anni di reclusione. Infine, il terzo imputato è stato rinviato a giudizio per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre il quarto imputato, un italiano, andrà a processo in altra occasione, causa vizio di notifica.