Crema, 04 gennaio 2023
Casa di comunità nuova, problemi vecchi e non risolti. Li espone il comitato Zero barriere.
"Egregia Direzione,
scrivo in nome e per conto del Comitato Crema Zero Barriere, la cui finalità è impegnarsi su tutto il territorio cremasco per sensibilizzare sulla necessità di eliminare le barriere architettoniche, sensoriali ed intellettive oltre a quelle mentali e culturali che ancora sopravvivono nei confronti di chi ha una disabilità.
Già tempo fa era stato segnalato che l’ascensore interno posizionato nello stabile Asst di via Gramsci fosse troppo piccolo per permetterne la fruibilità a chi si muove su carrozzina e ci era stato assicurato che fosse in elaborazione un progetto per un nuovo ascensore esterno.
Ora dalla stampa si apprende una duplice notizia: sia che la nuova Casa di Comunità, ubicata nello stabile di via Gramsci, dovrebbe essere inaugurata il prossimo 9 gennaio sia che l’abbattimento delle barriere architettoniche sarà rinviato a data da destinarsi e che il progetto dell’ascensore esterno, non più corrispondente alle nuove necessità, ripartirà da capo con un nuovo bando.
Siamo altresì certi che la realizzazione dell’ascensore ora si renda quanto mai più necessaria e urgente di prima, in quanto lo stabile diventa una vera struttura sanitaria, che dovrà assicurare continuità assistenziale e servizi socio sanitari dell’intero comprensorio cremasco e quindi sarà utilizzata, anche e soprattutto, da un’utenza fragile, come persone con disabilità e anziani, che necessitano di accessibilità e percorsi fruibili."
Cristina Piacentini (Referente Comitato Crema Zero Barriere)
Risponde Ida Ramponi, dg di Asst Crema
“Siamo a conoscenza delle problematiche relative alla sede di via Gramsci, ma riteniamo la struttura idonea alla progettualità prevista”.
Così il direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi, in vista della prossima inaugurazione della casa di comunità in programma nel pomeriggio di lunedì 9 gennaio con la partecipazione dell’assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso.
"Quello previsto è un primo avvio nell’ambito della recente riforma regionale. La Casa di comunità andrà ad ospitare alcuni servizi già esistenti, oltre al distretto cremasco, che farà capo a Giuseppe Albini e la centrale operativa territoriale (Coy) deputata al coordinamento delle attività finalizzate alla continuità assistenziale sul territorio e ad assicurare una corretta integrazione tra il comparto sociale e quello sanitario. Del coordinamento dei servizi si occuperà, invece, Guendalina Givoia. A oggi la struttura ospita il punto unico di accesso (Pua), i servizi di scelta e revoca del medico e di raccordo con la medicina di base, il servizio di continuità assistenziale, il servizio sociale, l’assistenza domiciliare integrata e il servizio psicologico territoriale. E ancora, il centro adozioni, l’ufficio di protezione giuridica, le cure primarie, l’ufficio protesi, l’ambulatorio di medicina legale con le commissioni partenti e invalidi. Lì troveranno collocazione anche gli infermieri di famiglia. I restanti lavori di riqualificazione dello stabile verranno realizzati, come da cronoprogramma regionale, tra il 2023 ed il 2024. L’azienda sta cercando soluzioni rispetto alle note criticità che la struttura presenta. Riguardo alla mancanza di parcheggi sono in corso interlocuzioni con l’amministrazione comunale. Circa l’inaccessibilità della struttura a persone in sedia a rotelle di elevate dimensioni, a causa della carenza di un ascensore adeguato, si sta procedendo per l’affidamento dei lavori per la realizzazione di un ascensore esterno. Revocato il precedente affidamento a causa della mancanza di documentazione tecnica da parte degli incaricati, l’azienda si è mossa tempestivamente. E' stata definita la collocazione dell’impianto elevatore in adiacenza all’ingresso principale con accessibilità da via Gramsci. Già definite anche le caratteristiche e le dimensioni. Il professionista che si occuperà della revisione del progetto esecutivo dell’impianto e della successiva di direzione dei lavori è già stato individuato".
Nella foto, la sede della casa di comunità