Vailate, 22 febbraio 2024
(Gianluca Maestri) Ci sono diversi modi per aiutare il prossimo, dimostrandosi cittadini attivi capaci di superare lo scoglio dell’indifferenza. Uno di questi è il dono del sangue, prezioso, perché non esiste sangue creato artificialmente, ma non è l’unico. A volte aiutare qualcuno richiede cose che non tutti sanno fare, come per esempio applicare le nozioni di primo soccorso, fondamentali nel caso qualcuno sia in pericolo di vita.
Si basa su questi presupposti l’incontro di quest’anno fra le scuole di Vailate e la locale sezione Avis. L’associazione con sede in via Caimi 99, tramite l’avisina e volontaria Elisabetta Riboli, infermiera di famiglia e di comunità e istruttrice di Blsd, sta incontrando a una a una tutte le classi delle scuole elementari e delle scuole medie di via Dante che diventano in questo modo uno spazio di apprendimento dove i bambini possono sperimentare la bellezza del gesto dell'aiuto reciproco attraverso il gioco e la simulazione.
Concordato con la dirigenza dell'istituto comprensivo di Trescore Cremasco, al quale i plessi vailatesi fanno capo, questo progetto, che trova la collaborazione di tutti i docenti, è modulato per fasce d'età.
“Per i più piccoli - spiega Elisabetta - l’approccio è finalizzato a far loro imparare vere e proprie tecniche salva-vita attraverso il gioco e la narrazione di una fiaba. La favola nasce da un’idea dell’Irc (Italian Resuscitation Council) atta proprio a sensibilizzare i bambini all’idea di un intervento tempestivo. Numerosi studi hanno dimostrato che i bambini in età scolare sono positivi all’apprendimento delle manovre di pronto soccorso. Dai 9 anni il gioco si fa più serio e i ragazzi si cimentano nel simulare vere e proprie piccole emergenze dove acquisiscono competenze specifiche rispetto a una corretta attivazione del 112 e a una precisa valutazione della vittima: informazioni preziosissime per la Centrale Operativa che deve attivare i soccorsi. Nella scuola media si passa invece da momenti di riflessione a momenti di operatività con la simulazione di scenari più reali e la sperimentazione del massaggio cardiaco esterno attraverso l’uso di un manichino”.
La collaborazione e l’interazione fra l’Avis e le scuole di Vailate ha origine alla fine degli anni Ottanta. Da allora l’associazione oggi guidata dal presidente Jonathan Adami incontra periodicamente gli alunni dei plessi del paese per fare un’azione di sensibilizzazione che solo negli anni del Covid si è dovuto per forza di cose interrompere.