Crema News - Rivolta d'Adda - Comune e Felmar fanno pace I primi lavori in area Faster

Rivolta d’Adda, 03 gennaio 2025

(Gianluca Maestri) Niente contenzioso giudiziario fra il comune di Rivolta d’Adda e la Felmar, la società che si occupa dell’ampliamento della Faster, il gigante dell’elettromeccanica avente sede in via Ludovico Ariosto. 

Il sindaco Giovanni Sgroi, nel corso dell’ultima seduta consiliare del 2024, ha annunciato la stipula dell’accordo che eviterà alle parti di finire davanti a un giudice. 

“Il 20 dicembre - ha spiegato il primo cittadino - abbiamo firmato la convenzione che permette in parte una sanatoria mentre quello che non è sanabile procederà con una variante al Pgt presso lo sportello unico delle attività produttive in un percorso che durerà sei, sette mesi. La sanatoria porterà nelle casse comunali 150mila euro. Una volta eletti ci siamo trovati di fronte a una situazione stranamente contraria a certe norme nella quale il comune riceveva zero a fronte di un intervento urbanistico a carattere produttivo. Il confronto è durato due anni e mezzo e Felmar si è dimostrata particolarmente collaborante. Va ringraziato Pietro Arona che ha fatto da mediatore. Entrambe le parti volevano fortemente evitare di arrivare a un contenzioso che non avrebbe avuto senso. Aveva senso invece sanare la situazione e compensare la comunità rivoltana per il nuovo insediamento, perché il territorio è sacro. La regola è chiara: ti insedi, se puoi, ma è giusto che vi sia una compensazione”. 

I fatti risalgono a quasi tre anni fa. Nel febbraio 2022 Giovanni Sgroi firma un’ordinanza con la quale si intima alla Felmar la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi, a propria cura e spese ed entro il termine di 90 giorni, in riferimento a opere di urbanizzazione, fra cui una strada e un parcheggio, realizzate in assenza di titolo abilitativo nell’ambito dell’ampliamento della Faster. Da lì ha origine il contenzioso che finisce subito davanti al Tar di Brescia che con un primo pronunciamento sospende l’efficacia dell’ordinanza fissando per il 28 giugno 2023 l’udienza per la sua trattazione nel merito. Udienza alla quale non si arriverà mai perché dopo mesi e mesi di incontri, con la mediazione del delegato di controparte Pietro Arona, viene raggiunto quell’accordo che è stato poi sancito alla fine del 2024.