Crema News - Campagnola - Mezzo milione di danni Don Angelo e la chiesa di Campagnola

Campagnola Cremasca, 6 Agosto, 2023

(Valentina Ricciuti) A una prima stima ammontano a oltre 500mila euro i danni subiti dalla chiesa di Campagnola, dall'oratorio agli spogliatoi. D

on Angelo Pedrini scrive una lettera alle comunità di Pianengo e Campagnola Cremasca, tra i paesi più colpiti dalla grandinata del 25 luglio, dove fa il punto della situazione delle due parrocchie dopo gli eventi climatici avversi: "La devastazione delle nostre abitazioni e automobili, dei nostri luoghi di ritrovo, delle nostre imprese produttive e del mondo agricolo e di tanto altro lascia tutti a bocca aperta (è questa la sensazione di chi proviene da fuori e vede i nostri paesi). Occorre non lasciarsi prendere dalla sconforto e non avere paura di tendere la mano gli uni gli altri. Un accenno alle strutture parrocchiali: i danni sono seri ed ingenti, soprattutto per i nostri due oratori. Le chiese e le case parrocchiali hanno subito danni ai tetti ma almeno non abbiamo avuto infiltrazioni d'acqua e/o crolli o problemi di staticità. I luoghi di culto sono agibili. (...) Abbiamo già attivato delle imprese, sia a Pianengo che a Campagnola per gli interventi emergenziali, e ci siamo messi in contatto con le nostre assicurazioni per aprire i sinistri e verificare l'entità dei danni. Sfortuna vuole che settimana prossima inizi il periodo di ferie..."

Don Angelo esprime ringraziamenti sinceri "alle nostre amministrazioni comunali e ai nostri sindaci Roberto ed Agostino che si stanno facendo in quattro per rispondere alle emergenze ed alle richieste di tutti. Un grazie di cuore anche a tutti i volontari che, pur avendo le abitazioni danneggiate, non hanno fatto mancare il loro apporto". 

Don Angelo invita le comunità a essere più coesi e collaborativi possibile: "Dobbiamo rinnovare la nostra fiducia e guardare avanti, insieme. Pensate solo se il tutto fosse accaduto durante il giorno o durante le settimane di Grest/centro estivo... nella maledetta sfortuna, il tutto è successo in profonda notte, quando (quasi) tutti eravamo nelle nostre abitazioni o comunque riparati... (...) Sentiamoci tutti sulla stessa barca e proviamo a tremare in un'unica direzione. Solitamente, nei momenti più complicati e dolorosi restare uniti ed esserci gli uni per gli altri è la forza più grande e più vera per ripartire".