
Crema, 20 ottobre 2019
Riprende domattina il processo contro Ousseynou Sy, l'uomo di 47 anni che lo scorso 20 marzo dirottò un pullman con a bordo tre adulti e 51 ragazzi della 2a media delle scuole Vailati di Crema con l'intenzione di andare a schiantarsi su una pista di Linate, per vendicare i bambini morti in mare mentre cercavano di raggiungere l'Italia. Nella prima udienza gli avvocati che lo difendono, Richard Ostiante e Domenico Meddis hanno assistito alle richieste delle difese, che hanno presentato una lista testi di circa 70 persone. Inoltre, l'avvocato di parte civile Antonino Andronico ha chiesto di tirare in causa sia il ministero dell'istruzione, sia quello dei trasporti. Infine, l'avvocato Giuseppe de Carli ha annunciato la presentazione del comune di Crema come parte civile. Il presidente Ilio Mannucci Pacini e il giudice a latere Ilaria Simi de Burgis hanno rinviato le decisioni a oggi. I due pubblici ministeri Luca Poniz e Alberto Nobile chiedono che l'ex autista delle Autoguidovia sia giudicato per sequestro di persona aggravato, strage aggravata dalla finalità terroristica, lesioni aggravate e incendio.
Il dirottatore ha scelto di essere giudicato con il rito immediato, che prevede l'entrata in aula entro sei mesi da fatto che si sta giudicando, rifiutando di optare per il rito abbreviato, cioè per un procedimento senza che vengano escussi i testimoni ma che prevede uno sconto di pena di un terzo. Secondo le previsioni, le varie udienze si susseguiranno a intervalli brevi per arrivare alla sentenza di primo grado in poco tempo.
Nelle foto, Ousseynou in aula, il pullman che brucia e la cattura del sequestratore