Crema News - Ma cos'è questo Pfas

Crema, 19 maggio 2023

(Marco Degli Angeli) Il primato negativo di Crema con valori i valori di PFAS registrati nelle acque 10 volte oltre il limite europeo, con una rilevazione di 1386 nanogrammi al litro nel pozzo di via Ferraro, allarma e non poco. Tra le preoccupazioni più frequenti quella relativa al rischio che qualcuno abbia o meno bevuto acqua contaminata da PFAS prima che il problema venisse rilevato dai controlli del gestore idrico.

Qual è il tempo di latenza tra il momento in cui viene rilevato il problema da un monitoraggio campione da falda e gli interventi di filtraggio di messa in sicurezza per evitare che queste sostanze finiscano nella rete di distribuzione idrica? Con una nota di giovedì Padania Acque si è affrettata a ribadire che non c’è alcun rischio per la potabilità e la sicurezza dell’acqua distribuita dagli acquedotti della provincia di Cremona e che nella rete cittadina non sono mai stati rilevati valori superiori a quelli stabiliti dall’Istituto Superiore di Sanità. Entrando nel dettaglio dei controlli, la situazione di via Ferrario, dove c’è uno dei pozzi di prelievo che alimentano l’acquedotto di Crema, secondo il gestore idrico è stata neutralizzata con la dismissione dello stesso nel 2021 a seguito dei risultati del monitoraggio. Purtroppo, nonostante una delibera firmata dalla giunta Bonaldi nel dicembre 2021 , in base ai documenti in possesso di Greenpeace, il nuovo pozzo che doveva essere costruito da Padania Acque non sembra essere ancora entrato in funzione.

Il problema non è nuovo. Lo scorso marzo, il nostro giornale aveva infatti riportato l’allarme pubblicando la mappa dei siti inquinati prodotta dall’inchiesta giornalistica “The forever pollution project” e che raggruppava dati di Arpa del 2018 con altre fonti istituzionali e indipendenti a livello internazionale. (https://crema-news.it/politica/veleni-nelle-acque).

Già da un lustro i corsi d’acqua come il fiume Serio e i canali di Casaletto Ceredano e corsi idrici di Gombito, Moscazzano, Montodine e Sergnano, in molti punti monitorati, sono segnalati come aree di certa contaminazione con valori che superano il valore soglia d’allarme di 100 nanogrammi per litro. ll Cresmiero, che attraversa Crema, risulta classificato come area di contaminazione probabile con valori molto vicini ai livelli di soglia d’allarme. Il problema è noto da anni, ma oltre ai controlli puntuali, non è chiaro se i gestori idrici, insieme ad Ats, regione e tutti gli enti preposti alla tutela dalla saluta abbiano o meno implementato delle campagne di monitoraggio per individuare le fonti di contaminazione per evitare il ripetersi degli allarmi, e soprattutto che qualcuno possa bere acqua pericolosa prima che ce se ne accorga.


Il comunicato del sindaco.

"Nessun rischio per la potabilità e la sicurezza dell’acqua distribuita dagli acquedotti della provincia di Cremona e nemmeno per la salute delle persone, che possono continuare a bere l’acqua del rubinetto che arriva nelle nostre case e che è anche disponibile in tutti i punti di erogazione pubblici, come le fontanelle e le case dell’acqua". La dichiarazione è del presidente di  Padania Acque Cristian Chizzoli ed è arrivata poche ore la pubblicazione dei dati raccolti da Greenpeace nell’ambito dell’indagine sulle reti idriche lombarde. Secondo quel report, infatti nelle acque potabili di Crema sarebbero stati rilevati livelli critici di PFAS, sostanze chimiche impiegate in vari comparti industriali, note come 'inquinanti eterni'. 

 “Il report di Greenpeace pubblicato questa mattina sul Corriere della Sera  - commenta il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi - ha generato allarme nella popolazione e sono felice che Padania Acque, prontamente sentita, abbia già avuto modo di precisare i dati riportati. Siamo rassicurati nell'apprendere che quanto pubblicato, diversamente da quanto possa apparire dalla lettura dell'articolo e del report, non evidenzia criticità attuali, fondandosi su dati forniti dalla stessa Padania Acque parziali ed ormai superati, in particolar modo rispetto al tema del pozzo di via Ferrario, già risolto nel 2021. È fondamentale aver acquisito la conferma e la garanzia sulla qualità dell’acqua destinata all'uso domestico nel Comune di Crema, per rassicurare la popolazione. Detto ciò, non si intende disconoscere il valore del monitoraggio effettuato, poiché è corretto mantenere alta l’attenzione in termini generali sull’uso industriale di determinate sostanze, nonché sui pericoli connessi. È importante però poter affermare, oggi, che non esiste un "problema Crema" sulla qualità dell'acqua d'uso domestico”.


*(Pfas: sostanze perfluoroalchiliche, dette anche acidi perfluoroacrilici, che appartengono ad una famiglia di composti chimici molto utilizzati dall’industria. Ovvero, acidi forti, resistenti ai principali processi naturali di degradazione. Di fatto, sono “una classe di circa 14.000 sostanze chimiche tipicamente utilizzate per rendere migliaia di prodotti di consumo resistenti all'acqua, alle macchie e al calore” e che possono essere portatori di cancro, complicazioni fetali, malattie del fegato, malattie renali, malattie autoimmuni e comportare altri gravi problemi di salute)