Crema, 26 settembre 2024
(Marco Degli Angeli) La provincia di Cremona è in procinto di vendere l'ex sanatorio antitubercolare di Toscolano Maderno sul lago di Garda. La trattativa con una società privata che vuole trasformare l'immobile in una struttura alberghiera è ormai in fase di conclusione e la cifra di vendita si attesterebbe nell'ordine di circa 9 milioni di euro. L'importante cifra però non finirà nelle casse provinciali (che riceveranno solo le spese sostenute per l’alienazione dell’immobile), ma in quelle regionali, nel rispetto degli accordi stabiliti negli atti di donazione tra enti.
Cosa farà Regione Lombardia di questi fondi ancora non si sa, quello che è certo è che fino a febbraio 2023, parte di questa importante cifra avrebbe dovuto essere utilizzata per riqualificare il complesso degli ex stalloni di Crema. Purtroppo però, in forza dell’art.10 della Legge Regionale 19/2019, non essendo stato stipulato l'accordo di programma tra comune e regione entro la previsione iniziale, tale ipotesi è decaduta con la fine della scorsa legislatura.
No progetto no party.
A oggi sull'area dell'ex centro di incremento ippico non esistono infatti progetti e accordi, ma solo qualche idea di massima e da qualche mese è in corso una valutazione economica, tecnica e legale per capire se possibile o meno effettuare uno scambio di proprietà ex tribunale / ex stalloni tra comune di Crema e regione Lombardia. L'operazione non è semplice e non ha nemmeno senso portare come elemento a favore i presunti valori similari tra gli immobili; perché se anche le stime immobiliari fossero paragonabili, su questioni di questo tipo la Corte dei conti sa essere inflessibile e, dal punto di vista legislativo, il quadro non è del tutto chiaro.
Inoltre, dopo il fallimento dei precedenti progetti di riqualificazione, come la cittadella dei servizi socio sanitari dell'Ats da implementare nell'ex centro incremento ippico, svanita le possibilità di implementare la casa di comunità dentro l'ex palazzo di giustizia, che ha trovato casa nello stabile di via Gramsci e la decisione di implementare una nuova palazzina ospedaliere nel campo retrostante l'attuale monoblocco ospedaliero, quali interesse avrebbe regione Lombardia nell'investire milioni di euro in uno o nell'altro immobile?
Aldilà degli appelli della politica e dell'auspicio che il Pirellone investa soldi nel complesso cremasco, la probabilità che, senza investitori e progetti concreti, ci sia un importante esborso regionale è a oggi decisamente bassa.
Questa è la realtà, aldilà dei desiderata e dei vorrei ma non posso.
A questo punto l'unica strada da percorrere potrebbe essere quella di ottenere da Regione l'utilizzo gratuito da parte del comune dell'area degli ex stalloni con concessione pluridecennale, con impegno da parte di palazzo Pirelli di accollarsi l'ordinaria manutenzione degli edifici e di mantenere all'interno del complesso l'ippoterapia del Cre. Senza fare troppi voli pindarici o ipotizzare costosi progetti edilizi o residenziali a fine sociale (seppur apprezzabili ma a oggi irrealizzabili) alla città e ai suoi cittadini verrebbe almeno garantita, in tempi brevi, la restituzione con l'apertura al pubblico degli splendidi spazi verdi all'interno del complesso e la possibilità di raccordare il quartiere di Crema Nuova con il centro storico, aprendo un varco nel grande muro di cinta che dà in faccia alla chiesa del quartiere.