Crema, 27 dicembre 2023
Mancava solo la banda (come mai?) ma è stata senz'altro una grande festa, quella di questa mattina per la riconsegna alla città, ma anche al ciclismo tutto, di una pista che nei suoi 101 anni di onorata presenza ha contribuito a scrivere un pezzetto di storia di questa specialità.
Ed erano in molti nel parterre realizzato sul campo sportivo, fronte pista, davanti agli spettatori che hanno riempito gli spalti a voler esserci in un giorno che sarà ricordato per la rinascita di questo luogo, terza pista in Italia e una delle più belle del mondo che ha rischiato, per incuria, di finire distrutta per lasciare spazio a un ipotetico campo nomadi prima e poi a caseggiati di lusso con annesso parcheggio.
Niente di tutto questo quando la caparbietà di un esponente della Lega, Luigi Dossena, stravolse i piani di chi aveva già dato per demolito la struttura e quando la sagacia di un sottosegretario allo sport, Elisio De Paoli, trovò la strada giusta strada, quella della Soprintendenza di Milano, per fare operare una insperabile marcia indietro, salvando l'impianto.
Oggi, davanti a un pubblico di tifosi, cittadini, ma soprattutto persone di una certa età che su questa pista avevano girato, si erano allenati, avevano sognato e avevano applaudito i loro campioni, la pista c'è. Da domani si torna a correre, il velodromo torna a respirare grandezza, a cullare i sogni dei giovani pistard che sperano di fare quel che ha fatto ieri il cremasco Marco Villa, oggi responsabile del settore del ciclismo su pista, più volte vincitore con i suoi pupilli, presente a questa inaugurazione e quel che sta facendo Ganna, anche lui qui per tagliare il nastro della pista sulla quale un giorno, neppure troppo lontano, lo vedrà protagonista.
L'impianto Pierino Baffi, inaugurato con le lacrime agli occhi della vedova, arrivata con il figlio per vedere ancora una volta la pista dove il marito dettava legge, vive. Un mazzo di fiori sulla lapide che ricorda il grande corridore cremasco, gli applausi quando è stato fatto il suo nome, il tifoso arrivato da Cremona con una foto di Baffi su questa pista e tutta fila via liscio.
Applausi per l'inno d'Italia, suonato all'inizio e per ciascuno dei noti presenti, il presidente Nazionale della Federciclismo Cordiano Dagnoni, il presidente della Federciclismo della Regione Lombardia Stefano Pedrinazzi, il presidente del Coni Lombardia Marco Riva, Marco Villa e Ivan Quaranta e il campione del mondo dell’inseguimento individuale, campione olimpionico e recordman dell’ora Filippo Ganna. Con loro anche le campionesse Miriam Vece, Marta Cavalli, Federica Venturelli. E l'assessore regionale Lara magoni, campionessa di sci alpino. E i consiglieri regionali e molti sindaci del cremasco.
La pista, dunque, c'è, è lì, vive. Adesso che la politica ha fatto la sua parte, tocca allo sport farla funzionare davvero.