Crema News - Tra amore e paura Don Natale Grassi Scalvini in montagna

Cremasco, 23 giugno 2024

XII ordinaria B

 La Parola: ​​Gb 38,1.8-11  Sal 106 2Cor 5,14-17 Mc 4,35-41:

 Dal Vangelo secondo Marco ​​Mc 4,35-41

 In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Solo una settimana fa stavamo ancora sott’acqua e già ho sentito qualcuno lamentarsi che adesso fa troppo caldo. Noi uomini siamo davvero sempre incerti e passiamo da una sensazione all’altra in modo troppo veloce, convinti di cadere spesso dalla padella alla brace, o se volete dalla pioggia al sole, non sapendo bene quale sia la condizione da preferire. Anche gli apostoli sembrano passare attraverso questo repentino cambio di umore perché dalla calma iniziale, mentre partono tranquilli in barca col Signore Gesù che addirittura si addormenta pacifico a poppa, all’arrivo della tempesta cadono in preda alla tremenda paura di essere perduti e quando il Signore mostra la sua potenza calmando vento e mare invece di rilassarsi per lo scampato pericolo, piombano in un timore ancora più grande di fronte al potere sovrumano evidenziato dal Maestro, dimostrando così di non avere ancora piena fiducia nel suo amore. Sembra quasi che abbiano più paura di quest’uomo, che comanda anche gli elementi della natura, di quanta ne abbiano della tempesta in mare.

Forse anche loro non sanno come comportarsi con Gesù: affidarsi alla sua protezione, che può vincere tutti i pericoli, o avere timore di lui e della sua potenza capace di operare cose straordinarie? Anche noi possiamo avere nei confronti del Signore Gesù questa incertezza di sentimenti. Riflettendo personalmente nel nostro cuore troviamo più forte la certezza della fede che ci fa riconoscere in lui il nostro salvatore, l’amico sempre pronto ad aiutare e a sostenerci nei momenti di difficoltà oppure siamo ancora mossi da un imprecisata paura di fondo di un Dio che si dimostra padrone assoluto di tutte le cose e quindi anche della nostra vita? In effetti da sempre la divinità si è manifestata nei cuori degli uomini come una realtà nello stesso tempo affascinante, perché capace di rispondere ai desideri profondi dell’animo umano, ma anche tremenda nella sua onnipotenza che supera immensamente le nostre capacità umane.

La prima lettura di oggi ci presenta l’atteggiamento più presente nell’Antico Testamento, quello del timore di un Dio padrone del creato a cui l’uomo deve sottostare senza tante questioni, mentre la seconda lettura, presa dal nuovo testamento ci ricorda che noi, dopo la morte e risurrezione di Cristo, siamo posseduti dall’amore del Signore Gesù Cristo e non dalla paura di lui.

Ecco quindi che noi cristiani, figli adottivi del Padre celeste, non dobbiamo ascoltare la sua parola e metterla in pratica per la paura di lui, della sua onnipotenza o dei suoi castighi. Noi siamo amati da Dio al punto che lui ha dato il suo figlio unigenito, morto in croce per la nostra salvezza, quando eravamo ancora peccatori, e perciò il suo amore supera immensamente la nostra capacità di comprensione. Possiamo addirittura pensare che per noi è quasi impossibile ricambiare adeguatamente Gesù per l’amore che ci ha dimostrato e che ancora continua a versare su di noi e sull’intera umanità in modi che spesso sfuggono al nostro sguardo distratto e supponente. Nonostante il male sembri vincere ovunque e la cattiveria degli uomini continui a costruire guerre e divisioni, noi sappiamo bene che la storia viene guidata da Dio, su sentieri a noi spesso sconosciuti, verso una speranza di pace e di benessere che non delude, perché non è fondata sulle nostre misure o capacità ma soprattutto sull’amore di Dio che si dispiega nel suo progetto eterno di amore.

Non sentiamoci mai soli. Il regno di Dio si costruisce giorno per giorno con il nostro concreto contributo ma viene sempre sostenuto e alimentato dalla presenza amorevole di un Padre che ama tutti i figli suoi e ha preparato per loro un futuro certo migliore di quello che possiamo costruire con le sole nostre forze..