Crema News - Tu sei il Cristo Don Natale Grassi Scalvini

Cremasco, 29 giugno 2025

XIII Domenica ord. Santi Pietro e Paolo​

 La Parola: ​​At 12,1-11  Sal 33 2Tm 4,6-8.17-18 Mt 16,13-19

 Dal Vangelo secondo Matteo​​Mt 16,13-19

 In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».​​

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Alcuni anni fa girava uno spot pubblicitario molto ingannevole, al punto che è intervenuta anche la competente autorità a farlo modificare, per cui sono passati dallo slogan del ‘mangiare sano’, cosa impossibile visti tutti gli additivi e conservanti presenti nei prodotti, a un molto più sincero  e nello stesso tempo accattivante ’mangiare buono’ perché evidentemente tutte le sostanze aggiunte rendono comunque molto buone al palato tutte le diverse vivande. Anche Pietro, il fondamento e la roccia della nostra fede, in realtà sembra quasi essere un piccolo inganno di Gesù, visto che la sua fede, all’inizio così sincera e schietta, proprio nel momento cruciale, durante la passione, sembra vacillare, giungendo anche a rinnegare la conoscenza del Maestro. Ma Gesù sapeva bene chi aveva scelto e a chi aveva dato fiducia e proprio le parole del vangelo di oggi ci ricordano il fondamento vero della fede di Pietro, che non è la sua intelligenza né il suo intuito umano e meno ancora le sue capacità lavorative: il Padre gli ha rivelato la sua presenza nel Figlio.

Avendo quindi un fondamento della fede tanto debole umanamente ma tanto sald,o grazie all’intervento di Dio, anche noi possiamo da una parte consolarci dei tanti dubbi di fede che ogni tanto ci assalgono, visto anche come Dio sembra lasciare andare le cose di questo mondo e dall’altra sentirci comunque fortificati nella fede da una presenza di Dio sicura anche nella nostra vita certi che la speranza in lui non delude mai. Certamente non è facile per noi fidarci completamente di Dio, proprio come hanno fatto Pietro e Paolo, al punto da riconoscere solo in lui il fondamento della propria fede, senza presumere delle proprie capacità e scelte personali. Noi che siamo figli della società tecnocratica e scientifica siamo sempre più convinti che tutto nella nostra vita dipenda dalle nostre capacità o comunque dai progressi indiscutibili delle scienze, per cui siamo certi di riuscire sempre, prima o poi, a risolvere i nostri problemi e a raggiungere i nostri obiettivi confidando solo nelle nostre abilità pratiche. Ma se questo può essere vero per quanto riguarda il nostro lavoro e i vari progressi della rivoluzione digitale che rende più semplici e produttive tante nostre attività materiali dobbiamo riconoscere che per quanto riguarda gli aspetti più umani della nostra vita, il rapporto con gli altri, la vita affettiva, la nostra cultura, non possiamo pretendere di far tutto da soli.

Quando poi ci interroghiamo sul senso di quanto facciamo e sullo scopo del nostro impegno nel mondo, dobbiamo proprio riconoscere che abbiamo bisogno di Dio, che sia lui a illuminarci e a convincerci nel profondo del valore delle nostre opere, perché sappiamo costruire non solo un mondo più efficiente, ma davvero più bello e più buono per tutti. Affidarci ai Santi e quindi in ultima istanza a Dio, non significa rinunciare al nostro libero arbitrio e alle nostre potenzialità umane, anzi è la maniera migliore per portare tutto quello che noi siamo e sappiamo fare a un livello superiore, non solo destinato a un successo momentaneo ma tanto precario e superficiale, ma davvero a una sicurezza e un significato fondato sulla roccia e quindi destinato a durare nel tempo, al di là delle nostre forze, che possono variare nel tempo e della società in cui viviamo, anch’essa destinata a cambiare e a mutare secondo le mode o i capricci dei tanti presunti maestri del buon senso comune.

Fidiamoci allora del nostro Pietro e del suo compagno nella santità Paolo di Tarso, per trovare anche noi, nel nostro tempo e nella nostra vita un solido sostegno per realizzare tutti i progetti di bene che Dio ha pensato per ciascuno di noi.