Crema News - Quando l'uomo si fa male da solo

5 di Pasqua anno B 

 La Parola: ​​At 9,26-31  Sal 21 1Gv 3,18-24  Gv 15,1-8: 

 Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 15,1-8

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) I falò primaverili con le sterpaglie raccolte sulle rive erano uno dei divertimenti preferiti di noi ragazzi, tanto tempo fa. Temo che oggi accendere fuochi liberi e magari affidarne la cura a dei ragazzini sia giustamente proibito. Anche ai tempi di Gesù la pulizia delle piantagioni di ulivi per la nuova stagione si concludeva con dei falò e sono convinto che proprio a questi fuochi lui si richiami oggi per indicarci una situazione spirituale comune a tante persone, soprattutto nel nostro tempo: una esagerata aridità spirituale, così grave da meritare soltanto un fuoco distruttore. Magari si cerca di trovare la causa di questo sottovuoto spirituale nei tanti problemi complessi della nostra società, a partire dalle preoccupazioni economiche ingigantite dalle spese per le varie guerre disseminate nel globo, che evidentemente paghiamo un po’ tutti, come anche le paure, più o meno reali, per i mutamenti climatici causati dall’inquinamento umano o per l’avanzare della intelligenza artificiale nel mondo reale della vita quotidiana di ognuno di noi.

Possono essere tutte delle buone motivazioni ma per noi cristiani la parola di Gesù è molto chiara ed esplicita: la nostra realtà umana si impoverisce quando ci allontaniamo da lui e non riesce più a produrre frutti buoni di vita serena neanche per gli altri uomini. Non si tratta quindi di seguire il Signore e ascoltare la sua parola per un interesse particolare legato alla nostra salvezza eterna. Gesù ci promette molto di più, dandoci la certezza che uniti a lui e grazie al suo Spirito possiamo diventare portatori di pace e benessere per tutti gli uomini, da lui amati come figli dell’unico Padre. Proprio perché credenti siamo quelli più attenti alla realtà concreta del nostro vivere avendo compreso, grazie agli insegnamenti di Gesù, che solo attraverso il nostro profondo rapporto con lui, appunto come i tralci uniti alla vite, intravediamo il senso profondo delle cose e possiamo sentirci impegnati a costruire il regno di Dio con opere e frutti buoni di attenzione agli altri e di rispetto per il creato, dono di Dio. Quando abbandoniamo lui e crediamo di poter fare tutto da soli scopriamo che il male è sempre vicino a noi e che, nonostante tutti i buoni propositi, tutte le leggi e tutti i trattati internazionali, l’egoismo sdrucciolo e quotidiano di ciascuno di noi rischia sempre di rovinare tutto, preoccupandosi soltanto del proprio piccolo benessere personale.

Ormai dovremmo averlo capito che su questo piccolo pianeta di un piccolo sistema solare alla periferia di una piccola galassia abbastanza isolata, il benessere di ciascuno dipende in realtà dall’impegno di tutti perché davvero siamo troppo interdipendenti tra di noi e intrecciati con le forze della natura. Solo il legame unico e profondo con il Signore Gesù e la sua parola ci permette di vincere innanzitutto il male dentro di noi per poter poi sfruttare tutte le belle capacità che Dio ha donato a noi uomini per diventare sempre più attenti e premurosi nel realizzare ogni giorno il suo progetto di bene e di pace per tutto il genere umano. 

Ma non possiamo certo illuderci di avere una grande ricchezza spirituale se poi ogni giorno ci preoccupiamo soltanto dei nostri problemi concreti legati al lavoro, alla scuola, ai vari impegni di convivenza sociale. Diventa davvero indispensabile trovare momenti di silenzio, di meditazione e di preghiera, per sentire la presenza di Gesù e così poterlo pregare con sincerità perché tenga sempre viva la nostra realtà spirituale così necessaria per dare il vero senso alle cose che facciamo e aiutarci a cogliere lo scopo profondo del nostro agire quotidiano. Non accontentiamoci di essere dei felici consumatori di ciò che produciamo con il nostro lavoro, rischiando così di perdere il vero bene della nostra vita che va ben oltre i beni materiali con i quali cercano di assopire il nostro spirito. Gesù ci vuole guidare alla vera libertà e alla vera vita, non solo perché un giorno con lui sarà eterna, ma perché già adesso con lui diventa veramente degna di essere vissuta da ogni essere umano.