Crema, 10 maggio 2024

( Annalisa Andreini) Cibus a Parma: il grande tavolo del Made in Italy.

Sono 18 le aziende agroalimentari cremonesi presenti al salone più frequentato nel mondo del food.

Terminerà oggi la grande rassegna del Made in Italy alimentare che quest’anno ha fatto parlare tanto di sé con molteplici novità in vetrina.

La 22esima edizione di Cibus si sta rivelando un itinerario gustoso tra le tendenze dell’alimentare italiano: prodotti regionali e di nicchia, fuori casa, novità legate a salute e benessere, il trend più di rilievo insieme a sostenibilità e consumo responsabile. 

Un panorama sull’italian food: 3000 brand tra tradizione e innovazione. 

Un’edizione che sta superando le precedenti sia per numero di espositori, sia per buyers provenienti da diversi mercati, compreso quello asiatico che era mancato durante la pandemia: Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Francia, Germania, Medio Oriente e il ritorno di Cina e Giappone. 

A loro è dedicato il Cibus Destination, un percorso nel territorio curiosando nelle aziende della Food valley con visite e degustazioni guidate tra gli stand.

Un grande spazio è riservato alla voce dell’innovazione con l’area Cibus delle idee che intende valorizzare la parte più creativa delle aziende espositrici. 

News di quest’anno l’Innovation Corner: una bella rassegna delle novità con un migliaio di prodotti alimentari presentati in fiera per il mercato italiano e estero. 

Qualche esempio? 

Il plumcake preparato con polvere di grillo oppure il brodo proteico di carne mista a base completamente naturale.

Le tendenze 2024? 

La salute nel piatto e l’attenzione al settore sempre più gettonato di health & welness.

E poi ancora l’incontro tra sapori provenienti da terre diverse: avete mai provato per esempio un chutney dell’India all’aceto balsamico di Modena? 

Infine un grande focus: l’interesse per il cibo di prossimità, il cosiddetto local food.

E parlando di territorio ben 18 le aziende cremonesi presenti alla manifestazione. Da Cremona l’Oleificio Zucchi, la storica azienda di mostarde Fieschi, Gennaro Auricchio e Fattorie Cremona( una cooperativa che unisce 84 soci allevatori) con lo chef Sadler in veste di special guest ai fornelli.

Immancabili la Rivoltini Alimentare Dolciaria di Vescovato e la loro passione per il torrone, la Latteria Soresina e la Martino Rossi di Malagnino, nota per la trasformazione delle farine. Avvicinandosi al cremasco invece l’Azzurra Srl e la Cra Formaggi Italia di Castelleone e la Deltrian di Spino d’Adda.

Infine il caseificio Taddei di Fornovo San Giovanni con il suo premiato Salva Cremasco e il caseificio caravaggino Defendi che ha deliziato con la sua carrellata di formaggi: un viaggio nel gusto dal taleggio DOP al gorgonzola dolce DOP, dalla crescenza lombarda al Baffalo Blu, una specialità gourmet pluripremiata.