Crema News - La pace non scende dal cielo Don Natale Grassi Scalvini

XX Domenica ord. C​

 La Parola: ​​Sap Ger 38,4-6.8-10  Sal 39  Eb 12,1-4  Lc 12,49-53::

Dal Vangelo secondo Luca​​Lc 12,49-53

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) I telegiornali parlano di milioni di italiani in viaggio per le feste di ferragosto. Mi immaginavo quindi una chiesa mezza vuota per la solennità dell’Assunta. Invece con sorpresa mi son ritrovato con tanti fedeli che non hanno voluto mancare l’appuntamento di fede e devozione con la Vergine Maria onorata nel giorno del mistero della sua Assunzione al cielo in corpo e anima. Contento quindi di esser stato smentito da tanti parrocchiani. 

Per la verità anche per quanto riguarda Gesù dobbiamo ammettere che qualche volta ci spiazza davvero. Oggi poi credo sia uno dei brani più sorprendenti del vangelo secondo Luca, di solito così attento a mostrarci gli aspetti più dolci di Gesù, soprattutto la sua bontà e misericordia verso malati, peccatori e in genere tutti quanti incontra sul cammino. Quindi suonano davvero strane queste parole sulla divisione e la pace infranta anche al livello più immediato e semplice dei rapporti famigliari. Dobbiamo riconoscere che con tutti i focolai di guerra e le immense sofferenze di tanti uomini e specialmente anche di tanti bambini, avremmo davvero bisogno invece di un po’ di pace. E da chi dovremmo aspettarcela se non proprio dal figlio di Dio venuto tra noi ad annunciare l’amore del Padre? 

D’altronde se ci aspettiamo che la pace scenda dal cielo come un dono paracadutato dall’alto senza alcun merito o impegno da parte nostra forse siamo proprio degli illusi e peggio ancora degli ipocriti. Dopo che abbiamo disatteso le parole di Gesù e i suoi insegnamenti sull’amore e sul perdono non possiamo certo aspettarci che lui, dimenticandosi di tutta la nostra superficialità ed egoismo quotidiano sistemi tutte le cose con un colpo di bacchetta magica solo perché l’abbiamo pregato un pochino più del solito. Credo proprio che non possiamo aspettarci che la nostra preghiera per la pace venga accolta ed esaudita da Dio se noi continuiamo poi a dimenticare le sue parole e pretendiamo di risolvere i nostri problemi, anche familiari e di paese, affidandoci alle nostre iniziative e alle nostre capacità umane e secondo i nostri piani. Se vogliamo davvero l’aiuto del Signore e il sostegno della sua grazia dobbiamo evidentemente impegnarci a vivere in grazia di Dio, cercando innanzitutto noi di fuggire il peccato, specialmente tutte le divisioni e l’egoismo che invece guida quotidianamente le nostre scelte e i nostri interessi.

Sappiamo bene che anche se riuscissimo a vivere in pace e senza litigi e prepotenze in casa nostra non possiamo pretendere che i grandi della terra, colpiti dal nostro esempio e dalla nostra bontà, cambino pensiero o atteggiamento e quindi continueranno tranquillamente a esercitare il loro potere distruttivo, ma ugualmente se non cominciamo almeno noi a vivere, a chilometro zero, la pace e serenità che chiediamo per il mondo, non potrà mai cambiare niente e anche la buona volontà di Dio nel desiderare la pace in terra per gli uomini che egli ama non potrà certo dimostrarsi attuale e presente nella storia dei nostri giorni.

Cominciamo allora molto semplicemente a renderci consapevoli del nostro male e di quanto siamo distanti nella vita quotidiana dal pensiero e dal progetto di Dio, pronti a chiedere perdono al Signore di tutte le cattiverie e divisioni che riusciamo a compiere nelle piccole scelte di ogni giorno. Subito dopo però dobbiamo concretamente impegnarci a realizzare la volontà di Dio secondo gli insegnamenti del figlio suo che ha riassunto le richieste dei dieci comandamenti nel nuovo e completo comandamento dell’amore reciproco nella misura con cui lui ci ha amato, fino a dare la vita per i suoi amici. La via è tracciata e a noi spetta solo il compito di essere fedeli seguaci di Gesù, capaci di accogliere e vivere il suo insegnamento e pronti anche a seguire fino in fondo il suo esempio.