Crema News - Far fruttare i nostri doni

Cremasco, 5 giugno 2022

Domenica di Pentecoste C

La Parola: Gen 11,1-9 Sal 32 Rm 8,22-27 Gv 7,37-39:

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14, 15-16.23b-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre e egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto".



Abbiamo appena completato il trio di concerti del Festival Pianistico internazionale ‘Mario Ghislandi’ e non posso fare a meno di notare l’analogia tra le sette note con cui i compositori riescono a creare infinite melodie, suscitando i più diversi sentimenti negli ascoltatori, con i sette doni dello Spirito, effusi in modo uguale su tutti i cristiani, ma capaci di suscitare risposte, in opere e parole, molto diverse in ciascuno di noi, a seconda della nostra realtà personale e del progetto di Dio. Quando poi il concerto viene offerto da pianisti eccezionali, dotati di capacità tecnica e interpretativa davvero fuori dal comune, questo ci dovrebbe suscitare non solo ammirazione ma anche desiderio di emulazione, non tanto nel saper suonare il pianoforte, ma piuttosto nel riuscire a far fruttificare i doni dello Spirito in modo magnifico, davvero consono alla grandezza di questo dono e delle aspettative che Dio ha su di noi. Di fronte alle difficoltà di osservare la parola di Gesù, mettendola in pratica nelle normali situazioni della nostra vita, credo sia giusto invocare con insistenza il dono dello Spirito chiedendo che cominci a dimorare in noi da subito, senza aspettare che siamo perfetti, cosi da aiutarci a essere un poco più fedeli al suo insegnamento. La promessa, a dir poco incredibile, che il Padre, col Figlio e lo Spirito, abitino in noi, ci può addirittura spaventare, visto che siamo ben consapevoli del nostro peccato e dei nostri limiti. Ma basta pensare al dono dell’Eucarestia, con il quale davvero Gesù, anche nelle semplici celebrazioni quotidiane in tutte le nostre chiese, entra in noi e prende dimora nel nostro corpo e nella nostra mente, per convincerci che proprio questo lui vuole, e da noi si aspetta solo l’apertura piena alla sua forza e potenza, che attraverso l’opera dello Spirito, può portare a compimento le grandi opere che Dio Padre ha pensato per noi.

In fondo anche noi, nel nostro piccolo, siamo chiamati a diventare artisti, capaci cioè di far risuonare nel mondo i molteplici frutti dello Spirito, pronti a diffondere il vangelo di Gesù con le parole e le opere quotidiane, sostenute dalla potenza di Dio che ci fa essere sempre nuovi e diversi, secondo le nostre capacità e possibilità, perché si riveli a tutti la ricchezza di opere e parole con le quali possiamo testimoniare la carità di Cristo. Il nostro mondo, così monotono e ripetitivo, basta vedere l’insistenza con cui i media si accaniscono nel diffondere notizie e racconti su certi argomenti, vedi pandemia e guerra, solo perché sanno che così possono conquistare qualche punto di audience in più, andando incontro più alla curiosità e superficialità dell’ascoltatore medio, invece di cercare e far conoscere almeno qualche barlume di verità, ben sapendo che certe situazioni attuali sono troppo complesse per poter essere raccontate in qualche intervista pilotata o strappalacrime.

Lasciamoci tentare allora dallo Spirito quando vuole aiutarci a comprendere la verità tutta intera dell’insegnamento di Gesù, perché sappiamo dare risposte coerenti e credibili a tutti quanti ci domandano ragione della nostra fede, così che possano scorgere anche loro i lampi di verità che ci aiutano a vivere meglio, consapevoli del grande destino di gloria e di onore che aspetta tutti gli uomini chiamati ad ascoltare e mettere in pratica la parola e gli insegnamenti di Gesù. Impariamo a invocare ogni giorno lo Spirito Santo, anche nelle comuni occupazioni quotidiane, perché tutta la nostra vita sia sempre sotto la sua luce, capace di illuminare ogni momento della nostra esperienza terrena facendo crescere in noi il desiderio della vita eterna e della gloria del Paradiso.


Nella foto, don Natale, autore della riflessione, mentre scala una parete