Crema, 04 aprile 2025

Ormai sono diversi anni che gli studenti di Design ed Architettura dell’IIS Munari di Crema si confrontano con il concorso internazionale New design indetto dal Ministero dell’istruzione e del merito. Così anche quest’anno la sfida è stata accettata. Tema del concorso: “Le radici del futuro: dialogo tra materiali innovativi e tradizionali per esplorare nuove prospettive estetiche e funzionali”.

Gli studenti sono stati invitati a indagare le caratteristiche e le potenzialità dei nuovi materiali, oggi sempre più presenti nell'architettura e nel design, per poterli utilizzare in un loro progetto originale accanto a quelli classici.

I progetti selezionati dal comitato Tecnico-scientifico che saranno presentati a novembre 2025 alla biennale di Venezia provenienti da tutta Italia sono 107, quattro dei quali sono realizzati dagli studenti del Munari che stanno ultimando i prototipi che andranno in mostra.

Castelluccio, il futuri scolpito nella memoria

Progetto realizzato dagli studentiMariasole Alberici, Gibevra benelli, Francesca Ferri, Ga briele Inzoli, Maria martignoni, Gabriele Mizzotti, Samuele Redondi, seguiti dalle docenti Barbara Belloni e Laura Lisè.

Dopo il sisma, il vuoto. Dopo la distruzione, la memoria. Oggi, la rinascita. Il progetto trasforma Castelluccio in un museo a cielo aperto, un memoriale che intreccia passato e futuro, dove l’architettura diventa un atto di resilienza e innovazione. Le nuove architetture non ricostruiscono semplicemente ciò che è andato perduto, ma ne reinterpretano l’anima, con materiali che uniscono tradizione e tecnologia. Le murature in pietra si consolidano con fibre di carbonio, il cemento si evolve in strutture UHPC, mentre il vetro fotovoltaico e i percorsi in Pavegen trasformano lo spazio in un organismo vivo, capace di generare energia e adattarsi al territorio. Le chiese emergono tra materia e luce, la piazza diventa una traccia di memorie e nuove funzioni, un parco panoramico ridefinisce il legame con il paesaggio. Castelluccio non si limita a sopravvivere: si reinventa. Qui, la memoria non è statica, ma pulsante. Qui, la rinascita è architettura.

Rovine contemporanee

Progetto realizzato dagli studenti Ludovica Avaldi, Alice Lazzarini, Lorenzo Mennillo, Elisa Miragoli seguiti dalle docenti Barbara Belloni e Laura Lisè.

Il progetto si fonda sul recupero di una scuola abbandonata all’incuria del tempo, che per noi rappresenta le radici del futuro. L’edificio incompleto diventa un’opportunità di rigenerazione, dove il passato e il futuro si intrecciano. L'uso di materiali innovativi, come il calcestruzzo autorigenerante, il cemento bioricettivo per le pareti verdi e il vetro fotovoltaico BPV, si unisce ai materiali tradizionali, come cemento e laterizio, creando un nuovo linguaggio architettonico. Questa fusione tra modernità e tradizione genera uno stile simile al "non finito", dove l’incompiuto non è mancanza, ma un processo di continua evoluzione, un segno di trasformazione e adattamento al contesto, dove gli elementi naturali entrano in connubio con gli edifici.

Balance

Progetto realizzato dagli studenti Maria Vittoria Barbiroli, Cristina barnabò, Nicolò Casulli, Irene Chiara seguiti dalle docenti Sabrina Grossi ed Elisa Saronni.

Inclusive design ha come obiettivo la creazione di prodotti che siano accessibili da più persone possibili. Non prende in considerazione solo persone con disabilità, ma vuole includere e soddisfare le esigenze di una diversità di utenti. Lo scopo era dare alle persone alle prime fasi del Parkinson e agli anziani la stessa dignità degli altri; dando loro un bicchiere elegante, moderno e fatto con materiali innovativi. Le due versioni presentano delle prese stabili e comode. Alla base troviamo un peso che riduce il rischio di rovesciamento e poi un tappo con un tassello che si sposta per coprire/scoprire l'apertura da cui fuoriesce l'acqua con un perno allungabile attorno al quale si può attorcigliare il filo di una bustina di qualsiasi bevanda. Il bicchiere è realizzato in legno trasparente, un materiale innovativo che offre la resistenza del legno ma anche la trasparenza del vetro. Mentre il tappo e la base del bicchiere, che contiene il peso, sono in silicone alimentare.

Ex Stalloni, un parco per la storia e la comunitò

Progetto realizzato dagli studenti Carolina, Lucchetti, Giulia Maffeis, Alessandro Montani, Pietro Villa, Martina Zucchi seguiti dalle docenti Sabrina Grossi e Barbara Belloni.

La riqualificazione degli ex Stalloni di Crema non è solo un intervento urbanistico, ma un tentativo di riflessione sull’identità collettiva della comunità. Si cerca di creare un dialogo tra passato e futuro, utilizzando materiali tradizionali e innovativi che raccontano una storia condivisa. Il progetto mira a onorare la memoria del luogo, trasformando un’area dimenticata in un simbolo di accessibilità e vivibilità. Nei chiostri, è presente il calcestruzzo autorigenerante, in grado di resistere nel tempo e riparare autonomamente eventuali rotture. La struttura del nuovo edificio e i cubi all’esterno del museo delle carrozze sono in vetro fotovoltaico, il quale produce energia pulita e illumina naturalmente gli spazi. La resina luminescente, utilizzata per riprodurre le tracce delle mura federiciane, emette luce acquisita da fonti energetiche, creando un richiamo visivo significativo. L'architettura si integra così con l'ambiente, unendo innovazione e memoria in un dialogo continuo.

I progetti dimostrano grande qualità, profondità e riflessione segno di impegno e maturità. Anche questa volta i nostri studenti hanno saputo stupirci.