Crema News - Buzzella parla di cambiamenti climatici

Crema, 18 novembre 2022

(Valentina Ricciuti) Il presidente Confindustria Lombardia, Francesco Buzzella, lancia la sfida nei confronti degli alti funzionari e della politica dell’Unione Europea ossessionati dalla “sacerdotessa oracolo” Greta Thunberg e da “obiettivi ideologici troppo alti e stringenti” per contenere il cambiamento climatico. Lo fa in una conferenza organizzata dai Lions al ristorante Bosco di Crema.

“Stiamo vivendo la transizione come un neopaganesimo in cui l’UE pensa di poter salvare il pianeta da sola con “sacrificio e penitenza”. Ma noi incidiamo solo per l’8% delle emissioni globali! Tutti devono fare la loro parte altrimenti saremo solo noi a pagare il costo della transizione e rimarremo poveri e inquinati”. 

La ricetta di Buzzella è differente, e se ci dovrà essere una decarbonizzazione, questo dovrà avvenire in modo più lento rispetto agli “obiettivi velletari” dell’agenda 2050 per limitare ad 1,5°C l’aumento della temperatura globale. 

“Il confine tra la transizione ecologica e la povertà sta diventando troppo labile. La bolletta energetica nazionale è passata da 30 a 180 miliardi in un solo anno, mandando in fumo 150 miliardi che hanno arricchito gli speculatori e gli stati esportatori. Un salasso che è costato in media 2.500 euro a ogni cittadino. Nel breve termine occorre subito salvare le famiglie e il sistema industriale italiano ma nel medio termine dobbiamo investire nell’asset strategico del gas, fare accordi internazionali, installare rigassificatori, sfruttare al massimo i giacimenti nazionali. Se serve gas non serve fare un referendum, basta fare un buco ed estrarre. Bisogna investire sicuramente sull’idroelettrico e creare nuove dighe per permette di risolvere il problema della siccità per l’irrigazione e sfruttarle anche per l’energia elettrica. Dobbiamo pensare al nucleare di quarta generazione con impianti di 10 MW raffreddati a piombo liquido. Anche qui il problema del referendum non esiste. Basta cambiare il nome. Le comunità energetiche, l’eolico e le altre energie rinnovabili possono contribuire a ridefinire il mix energetico nazionale, ma da soli non bastano.” Buzzella elogia il lavoro fatto da Draghi ed auspica un cambio della governance europea troppo schiacciata sulle posizioni dei verdi europei.

“Non è possibile che il nostro commissario europeo per il clima, l’olandese Frans Timmermans, si avvalga di consulenti come gli attivisti di Greenpeace (che mi sono simpatici quando salvano le balene), e che l’UE si intestardisca a emanare pacchetti come il Fit for 55 che vuole rottamare il nostro parco auto da 40 milioni di mezzi, la legge sulla riduzione degli imballaggi che mette a rischio 700mila aziende, il Farm to Fork che mette a rischio la nostra produzione agricola, il Nutriscore che danneggia i nostri produttori agricoli e la direttiva “Aria pulita” di 15 giorni fa che prevede il dimezzamento dei limiti di molti inquinanti dell’aria entro il 2030 che, soprattutto per quanto riguarda il particolato fine, non riusciremmo a rispettare nemmeno in Val Brembana a 2100m”.


Nella foto, il presidente Buzzella