Crema News - Ambiente: buttiamo il cuore oltre l'ostacolo

Crema, 01 maggio 2021

(rc) Il tema della sostenibilità è fortunatamente diventato centrale nella nostra vita. Chiama in causa tutti. Nessuno escluso. Il “Green New Deal” dell’Unione Europea, i “Goals” dell’Agenda 2030 dell’Onu, l’attenzione critica dei cittadini verso l’operato degli amministratori pubblici e, in veste di consumatori, quando fanno la spesa, sono una realtà. Non è una moda passeggera figlia di Greta Thumberg. I cambiamenti climatici ormai li abbiamo toccati con mano. L’ambiente è l’unica cosa che tutti noi condividiamo. E’ la nostra singola goccia nell’oceano, che contribuisce a fare la differenza, ci insegnava madre Teresa. L’oceano cambierà gradualmente, ma inesorabilmente, colore. La coscienza e la sensibilità ambientale sono cresciute in modo tanto rapido e convinto quanto insperato. Sono la conferma dell’avvio virtuoso e non virtuale di un percorso che non ammette stop o passi indietro. Grazie ad Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, leader per l’autorevolezza acquisita sul campo) è stata costituita pochi mesi fa la “Rete dei comuni sostenibili” per favorire il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e delle linee guida del Benessere equo e sostenibile (Bes) a livello locale. Oltre a misurare la coerenza delle politiche territoriali con i principi di sostenibilità, vengono certificate le azioni e le scelte degli enti locali.

Se aderiscono.

In arrivo anche cinque scuole per amministratori locali. Il progetto è stato accreditato alla Cabina di regia di “Benessere Italia” presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e inserito tra i progetti di “Repubblica digitale”. Un approccio sistematico, organico, di lungo periodo. Lungimirante. Il Piano di Mobilità urbana sostenibile, già attivo a Crema, è un primo passo. Coibentare edifici pubblici o produrre energia solare installando pannelli è positivo. Nel Masterplan per lo sviluppo del territorio in discussione a livello provinciale (se mai diverrà realtà...), la sostenibilità dovrebbe essere il tema centrale. Diversamente, sarebbe una carenza grave. Lo renderebbe avulso dal presente e dal futuro. Non siamo all’anno zero.

La discussione in atto e le giuste rimostranze cremasche sul nuovo Piano energetico Ambientale provinciale lo dimostrano. Ma non basta. Serve buttare il cuore oltre l’ostacolo. Reagire rilanciando. Uscire dall’azione a macchia di leopardo. Sulla stessa linea d’onda il GSE (Gestore nazionale dei servizi energetici) con il progetto “Sostenibilità in comune”. A disposizione dei sindaci il know-how per indirizzare gli investimenti verso una crescita ecocompatibile attestata con la “Carta di Sostenibilità Urbana”. Pesaro, Todi e i comuni del Valdarno hanno già aderito e raggiunto la vetta. Ribalta nazionale e impennata dei flussi turistici. Serve, quindi, un “Piano di Sostenibilità Urbana” ragionato, organico e connotato da gradualità attuativa. Ben fatto è meglio di ben detto. I temi e gli obiettivi sono noti. Energia ed edilizia sostenibile. Gestione dei rifiuti. Mobilità. Tutela della risorsa idrica. Stili di vita, socialità e comportamenti solidali. Territorio, produzione agricola e filiera corta. Acquisti verdi della Pubblica amministrazione. Ritorno al futuro.

Il popolo Masai insegna: “Noi non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma lo abbiamo avuto in prestito dai nostri figli e a loro dobbiamo restituirlo migliore di come lo abbiamo trovato”. Arduo, ma doveroso. Faticoso, ma irrinunciabile.

Solo le strade in salita portano in alto.