Crema News - Dal territorio - Trasferirsi all'estero con figli in età scolare

Dal territorio, 11 dicembre 2024

Le novità che coinvolgono i più piccoli, quando la famiglia si trasferisce all’estero, possono essere motivo di stress, per questo è bene procedere per gradi, coinvolgendo i bambini con le giuste rassicurazioni, evitando le forzature, e fornendo loro tutti gli strumenti per affrontare il cambiamento nella maniera opportuna. Al di là dei consigli degli esperti sugli aspetti pratici, diventa cruciale occuparsi della scelta della scuola, valutare l'adattamento al nuovo sistema educativo e il percorso d’integrazione sociale dei bambini, nonché l’opportunità di fruire di un supporto linguistico e delle risorse disponibili per le famiglie.

Comunicare la notizia ai più piccoli in maniera serena ed entusiastica

Quando a trasferirsi all’estero è una famiglia con bimbi in età scolare al seguito, gli accorgimenti da dedicare all’evento non sono mai troppi.

Dal punto di vista pratico è importante gestire il cambiamento parlando apertamente con i più piccoli. Utile comunicare la novità con estrema serenità, e nella maniera più semplice e comprensibile, spiegando i motivi del trasferimento e rispondendo con il massimo della sincerità a tutte le loro domande.

I piccoli possono essere incuriositi dalla novità, soprattutto se si parlerà loro in termini entusiastici del cambiamento, spiegando che andare ad abitare in un’altra città, anche lontana, potrà essere un’avventura fantastica, il modo ideale per incontrare nuovi amici, scoprire posti nuovi, e inventare tanti giochi.

Fra le sensazioni da trasmettere ai più piccoli non può mancare l’idea precisa che per loro non cambierà nulla, e potranno fare esattamente tutte le cose fatte a casa sino a quel momento.

Se in casa vivono con voi animali domestici, a cui i più piccoli sono affezionati, trasferirli con voi darà la certezza ai vostri bimbi che non si lasceranno dietro gli affetti più cari, perché gli amici pelosi partiranno con la famiglia. Considerando uno spostamento in volo, sarà solo necessario avere per gli animali tutta una serie di precauzioni. La soluzione perfetta considera di rivolgervi a un team specializzato nel trasporto internazionale di animali da compagnia, sfruttando consigli come quelli disponibili su https://blisspets.eu/servizi/trasporto-animali-aereo.

Condividere con i più piccoli tutte le fasi della preparazione del trasferimento

La scelta opportuna per dare sicurezza ai più piccoli, è coinvolgerli in tutte le fasi del trasferimento, pre e post partenza.

Ne saranno entusiasti, e si sentiranno importanti, soprattutto se assegnerete loro qualche compito da affrontare ponendo l’accento sull’aspetto giocoso.

Una volta arrivati sul posto sarà utile accompagnare i bambini alla scoperta della città, avvicinandoli alla nuova lingua a piccole dosi. Vivere la nuova realtà a poco a poco non disorienterà i più piccoli.

Mantenere un legame saldo con chi è rimasto nella città di provenienza

Se il trasferimento non prevede la partenza con la famiglia dei nonni, degli zii, dei cuginetti, o dei parenti più stretti, con i quali i bambini avevano un legame solido, è importante mantenere inalterata la connessione con loro, sfruttando regolarmente le video-chiamate, e ogni qualvolta i più piccoli ne sentiranno l’esigenza.

La partenza verso la nuova città può essere salutata da un evento gioioso, magari organizzando una festa di saluto, chiamando a raccolta le persone più importanti, che fanno parte abitualmente della vita dei bambini. La festa può essere un’interessante occasione di socializzazione anche nella nuova città, coinvolgendo le nuove conoscenze quando i bambini si sentiranno pronti.

Qual è il momento migliore per trasferirsi

Il periodo più indicato per il trasferimento di una famiglia con bambini è quello che precede l’avvio dell’anno scolastico. Il momento è perfetto perché così i bambini potranno affrontare la nuova vita, ambientarsi potendo contare anche su nuove amicizie come quelle scolastiche.

Nel coinvolgere i bambini è profondamente sbagliato forzarli a fare qualcosa a scuola o fuori, bisogna rispettare i loro tempi, facendo proposte senza imporre regole ferree.

Abitudini e momenti casalinghi

Per un grande, è più facile adattarsi alle novità di una nuova residenza, anche se molto lontana da casa. Del cambiamento un adulto è conscio, conosce perfettamente le motivazioni, e non ha affrontato il trasferimento a cuor leggero, valutandone la reale necessità.

Il bimbo, invece, vive una realtà diversa, per questo è importante che i momenti casalinghi vengano vissuti tenendo fede alle abitudini consolidate. I grandi dovranno impegnarsi a ricreare un ambiente simile, in tutto e per tutto, a quello lasciato nella vecchia città, cadenzato dalla stessa routine.

Una volta arrivati nella nuova casa è bene che i bimbi aiutino a sistemare le loro cose nella cameretta. Corretto lasciare che i bambini vivano l’ambiente con la massima naturalezza, partecipando alla sistemazione di oggetti e arredi, per sentire la casa come uno spazio pronto ad accoglierli.

L’inserimento scolastico e l’integrazione sociale, prime preoccupazioni

Quando si trasferiscono dei bimbi, è necessario affrontare due aspetti ben distinti, da un lato quello pratico, che coinvolge apprendimento della lingua, frequenza scolastica, attività ludiche, salute, gesti quotidiani, dall’altro l’aspetto emotivo-psicologico, che considera l’allontanamento dei bambini da importanti figure di riferimento come i nonni e i cugini, un cambio sostanziale che potrebbe essere indice di una perdita d’identità e culturale.

Nel scegliere la scuola è giusto pensare che il nuovo sistema possa essere diverso da quello italiano, ma non per questo meno interessante, quindi è bene procedere evitando preclusioni di sorta.

Prima di iscrivere i bambini valutate se è preferibile utilizzare il metodo di studio francese, americano, internazionale, oppure scegliere una scuola italiana, per consentire ai più piccoli un approccio graduale alla nuova lingua.

Per avvicinare i più piccoli alla nuova lingua si può cominciare dal far sentire loro canzoncine nell’idioma locale, fargli vedere cartoni animati nella lingua locale consentendogli di familiarizzare con le espressioni locali.

Può preoccupare, e non poco, anche il percorso d’integrazione sociale. Ed è proprio la frequenza scolastica a facilitarlo. La scuola, di fatto, svolge un ruolo fondamentale, che va al di là del solo aspetto educativo.

L’apprendimento della lingua facilita tutti i percorsi di avvicinamento e inclusione, per cui può essere importante sfruttare il supporto linguistico e le risorse disponibili per le famiglie.