Crema, 21 dicembre 2025
(Andrea Biraghi) Nel 2025 la qualità dell’aria a Crema registra un miglioramento. A pochi dalla fine dell’anno, Arpa Lombardia segnala infatti un trend positivo a livello regionale, con valori medi degli inquinanti più bassi rispetto al passato e, in particolare, a Crema i giorni dis foramento quest'anno sono stati 42, contro i 52 dell'anno precedente, i 50 del 2023 e i 60 del 2022..
Per il territorio il riferimento è la rete di monitoraggio della provincia di Cremona: dai dati raccolti finora, Pm10 e Pm2.5 si muovono entro le soglie fissate dalla normativa per le medie annue (50 microgrammi per metro cubo per il Pm10 e 25 per il Pm2.5), delineando un quadro complessivamente in miglioramento anche nell’area cremasca. Tuttavia, nel corso del 2025 Crema ha già superato il limite dei 35 giorni annui consentiti di sforamento del Pm10, arrivando a quota 42 giornate oltre soglia.
I giorni più critici sono stati il 1° dell'anno, con tasso record di 154 mmg/mc e il 2, con 96; dal 22 al 25 febbraio con valori oltre i 90 e il 14 novembre con 92.
Le criticità restano quasi tutte concentrate nei mesi invernali. Tra traffico, riscaldamento domestico e condizioni meteorologiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, anche a Crema si registrano episodi di superamento giornaliero, in particolare per il Pm10. Nella giornata di ieri il valore ha raggiunto i 51 microgrammi per metro cubo, appena oltre la soglia di 50. In base alla normativa regionale, qualora anche nella giornata di oggi il limite dovesse essere superato, scatterà l’attivazione delle limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti, come già fatto la settimana appena passata. Le misure restano in vigore fino a quando non si registrano due giorni consecutivi con valori sotto soglia.
Nel complesso, secondo Arpa, la Lombardia va verso il rispetto dei limiti annuali nella quasi totalità delle province, con un numero di giorni oltre soglia inferiore rispetto ai periodi più critici degli anni scorsi. Anche nel cremasco i dati indicano una diminuzione di giorni critici.
Resta alta l’attenzione sul Pm2.5, il particolato più fine e più dannoso per la salute, che in alcune stazioni provinciali presenta valori più elevati pur rimanendo entro i limiti, soprattutto in vista di soglie europee destinate a diventare più stringenti.