Dal territorio, 28 marzo 2025

La questura di Cremona ha concluso una prima fase dell’attività investigativa relativa ai violenti scontri tra tifoserie verificatisi il 29 dicembre scorso, in occasione dell’incontro di calcio tra Cremonese e Brescia. Grazie alle indagini è stato possibile ricostruire l’intera dinamica dei disordini e identificare numerose persone coinvolte.

Due i momenti principali in cui si sono verificati gli episodi di violenza. Il primo scontro si è registrato nella mattinata, intorno alle ore 10:20, in piazza Libertà, quando un gruppo di tifosi bresciani ha raggiunto un bar cittadino, punto di ritrovo della tifoseria della Cremonese, provocando tafferugli con lancio di oggetti e risse, subito spente dalle forze dell’ordine.

Il secondo episodio si è verificato nel pomeriggio, al termine dell’incontro, lungo via del Macello, dove un gruppo di tifosi bresciani ha tentato di forzare il cordone di sicurezza per affrontare la tifoseria cremonese. Solo l’intervento risolutivo del reparto mobile, che ha utilizzato lacrimogeni, ha impedito il contatto tra le due fazioni.

Tra i partecipanti agli scontri sono stati trovati anche due cittadini francesi, noti per la loro appartenenza alla frangia più radicale della tifoseria dell’Olympique Marsiglia e da tempo gemellati col tifo organizzato della Cremonese. L’identificazione di uno dei due è avvenuta grazie alla collaborazione con la Polizia francese e il centro di cooperazione di Polizia Italo-francese di Ventimiglia.

Al termine delle indagini, che si sono avvalse delle riprese delle video camere di sorveglianza e di foto segnaletiche, 24 persone sono state identificate e denunciate per reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e possesso di oggetti atti ad offendere.

A seguito della trasmissione degli atti da parte della Digos, la divisione anticrimine della questura di Cremona ha emesso provvedimenti di Daspo. Dopo aver analizzato le singole responsabilità individuali, sono stati decisi 14 provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (Daspo) per un totale di 32 anni di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, di cui 15 anni con obbligo di comparizione per le persone destinatarie dei provvedimenti.

Inoltre, tre dei destinatari del Daspo sono recidivi e prevedono anche l’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia durante lo svolgimento delle partite di calcio.

Sono attualmente in corso altri accertamenti investigativi su diverse posizioni per approfondimenti che potrebbero portare a nuovi Daspo nei confronti di altri numerose persone che hanno preso parte ai disordini.