Crema, 08 settembre 2023
(Valentina Ricciuti) Oggi esce il nuovo libro di Luca Crovi e dell'illustratore cremasco Peppo Bianchessi "Il libro segreto di Robin Hood", edito da Solferino.
Pensate di conoscere tutto sul principe dei ladri che rubava ai ricchi per dare ai poveri? Vi sbagliate. E leggendo questa storia ne scoprirete altre nuove.
Bianchessi di cosa parla quest'ultimo lavoro?
"Lo scoprirete solo leggendo e guardando le illustrazioni che ho curato. Troverete una biblioteca infinita, un libraio pazzo, un inedito Robin Hood nella foresta di Sherwood, un libro salvato dalle fiamme, una morte misteriosa tutta da indagare e tanti, tanti topi ... di biblioteca. In effetti forse più che un libro è un topo".
Per chi è questo libro?
"In primis per i ragazzi lo leggono in modo lineare, tutto d'un fiato".
Come ha conosciuto Luca Crovi?
"Ci siamo conosciuti anni fa quando ho illustrato un suo libro per Rizzoli. Poi vide una mia opera durante una mostra personale a Crema e mi rivelò di aver tratto ispirazione per un suo scritto. Da tempo lavoriamo insieme. Probabilmente la casa editrice rilancerà l'intera trilogia ("Il libro segreto di John Silver" e "Il libro segreto di Jules Verne") di cui fa parte quest'ultimo volume in uscita e non posso che esserne felice".
Cosa puoi raccontarci, senza svelare il finale, rispetto a questo lavoro?
"C'è un libro che racconta una storia inedita su Robin Hood che viene salvato dalle fiamme di una candela e, tra le illustrazioni troverete persino delle pagine "bruciate". Non ho uno stile classico definito ma cambio a seconda della storia. Ho lavorato molto a ogni tavola perché ciò che mi muove è il voler dare un senso al mio lavoro e alle mie illustrazioni".
Lei ha pubblicato in Italia, Spagna, Usa e Giappone e ha collaborato con molti autori come Aidan Chambers, Donato Carrisi, Roberto Piumini e altri. Quanto la città di Crema ha influenzato il suo percorso artistico?
"Ho viaggiato molto in passato e questo ha consentito di aprirmi e pubblicare nel resto del mondo. Se devo essere sincero, non sono nostalgico della fotografia di Crema senza cellulari nei pomeriggi d'estate. La preferisco al giorno d'oggi che è connessa a internet (un po' meno con i trasporti). I media sono fondamentali anche se più che un artista multimediale, come amano definirsi in molti al giorno d'oggi, io mi sento tanti artisti "monomediali". E non solo in nuove tecnologie, dovremmo investire maggiormente nella cultura per opporci ad un collasso culturale purtroppo sempre più generalizzato. Anche a Crema si può e si deve fare di più! Sono stato impegnato volentieri in alcuni progetti in passato con le scuole e spero che questa esperienza possa ripetersi in futuro. Ho esposto i miei lavori artistici e presto ci saranno nuove mostre. Diciamo che quando ho qualcosa da dire, trovo spazio."