Crema, 02 dicembre 2024

(Annalisa Andreini) Primo dicembre e.. .primi acquisti di panettone.

Anche a Crema e nel territorio è tutto uno sfoggiare di panettoni tra pasticcieri, panettieri e ristoratori.

Ognuno con la sua proposta e con la propria visione del lievitato più difficile da realizzare nel suo equilibrio tra farina, burro, uova, canditi e uvetta.

Quasi un impasto magico e armonioso che per riuscire bene richiede una certa professionalità e un’esperienza consolidata oltre all’importanza nelle scelta delle materie prime di qualità.

Prima domanda che ci si pone prima dell’acquisto: ma esiste ancora il panettone classico?

Sì, alcuni pasticcieri ancora lo propongono insieme a svariati altri gusti che vanno dall’esotico al cremasco doc. 

Si passa quindi dal panettone in edizione limitata di Paolo Riva gianduia, yuzu e mango, al Panetù di Fortunato Amatruda, il Gran Lievitato Cremasco, ispirato all’iconico tortello della città (affiancato dal panettone all’albicocca del Vesuvio e con scorza d’arancia e uvetta). 

Del resto il panettone, iniziale simbolo della città di Milano, ormai viene prodotto in tutto il Paese e varca anche i confini nazionali, arriva in Australia e in Sudamerica al punto che, quest’anno, il vincitore della Coppa del mondo è stato uno spagnolo, il maestro pasticciere di Barcellona Ton Cortés.

Quest’anno occhi puntati sul pasticciere Alessandro Carniti che, oltre al classico Milano, propone alternative interessanti, tra cui mele, cannella e cioccolato bianco, ai sei tipi di agrumi e tris mandarino, caramello e cioccolato fondente. Novità di quest’anno: Nuvola, un’alchimia tra panettone e pandoro.

Più tradizionali, ma con un pizzico di creatività, le proposte della giovane pasticciera Elisa Tomasini, tutte con lievito madre e senza conservanti, tra cui pistacchio con impasto morbido al profumo di vaniglia e arancia, cioccolato e pere candite, tradizionale e mandorlato.

Tradizionali anche i panettoni delle pasticcerie più storiche di Crema come Radaelli, Denti, Samanni e Nando, ma anche alcune new entry hanno optato per la sola scelta tradizionale.

La pasticciera Il laboratorio di Bianca di Offanengo, per esempio, quest’anno ha fatto una scelta precisa: “Per questo Natale abbiamo pensato di proporre il Panettone solo nella versione classica. Abbiamo fatto tante altre proposte negli anni scorsi ma per noi lui ha un sapore unico e impareggiabile. È un lavoro lungo e delicato, che valorizza in tutto e per tutto il lavoro del pasticciere. Ci vuole tempo, pazienza, conoscenza delle materie prime e passione”.

E infine sul mercato è arrivato il Cremasco, panettone con alcuni ingredienti tipici del tortello dolce proposto dalla nuova pasticceria Grello.