Crema, 28 ottobre 2023

Il pubblico delle occasioni speciali ha fatto da cornice alla presentazione del libro di Guido Antonioli Lo scandalo dei manifesti allo scientifico - Lotta politica e mediatica a Crema alla metà degli anni settanta presso la Sala Fra' Agostino da Crema, al Centro culturale S. Agostino, iniziativa curata dal Touring Club Crema in collaborazione con l'associazione culturale l'Araldo di Crema  e col patrocinio del Comune di Crema.

Claudio Marinoni, studioso di materie umanistiche, ha illustrato il contesto storico di riferimento: i collettivi studenteschi e la vicenda relativa alla affissione dei manifesti.

Tale narrazione è stata corredata da immagini esplicative riportate nel testo: manifestazioni studentesche davanti al Liceo Scientifico nel 1972; manifestazioni antifasciste che fecero seguito alla strage di Brescia nel maggio 1974; manifestazioni studentesche e femministe contro il golpe militare in Cile nel settembre 1973; manifestazioni degli studenti ITIS davanti alle Magistrali nel 1975.

Guido Antonioli, autore del libro, ha fornito spiegazioni in merito alla struttura letteraria e politico-sociale della narrazione: i manifesti, fondamentalmente, costituivano un “mezzo di comunicazione” e dialogo tra gli studenti e il personale docente.

L’autore, relazionandosi al pubblico, ha sollevato tre rilevanti riflessioni: i media e l’uso inappropriato e scorretto di notizie che, non necessariamente, collimavano con la realtà degli accadimenti; il principio di democrazia e la sua perdita di valore, con conseguente e inevitabile calo di fiducia nell’establishment politico-istituzionale; la scuola, l’agenzia educativa secondaria, concepita in passato come fonte di partecipazione degli alunni e dei genitori, in collaborazione con gli insegnanti.

Attualmente la scuola si configura come un’azienda, snaturando la vera natura della medesima.

Rivivere, attraverso la dettagliata ricostruzione effettuata da Guido Antonioli le intense vicende, che, nell’ormai lontano 1975, posero il liceo scientifico di Crema al centro dell’attenzione della stampa locale e nazionale, ha suscitato in Secondo Giacobbi reazioni diverse: la nostalgia del passato, del trascorrere dei tempi, delle persone conosciute e venute a mancare (indimenticabili Anna Trogu e Vincenzo Tinelli); passione politica, condivisa con allievi, colleghi, compagni di partito sindacato; disincanto al pensiero delle illusioni dei giovani bisognosi di giustizia sociale, cui hanno fatto seguito svilenti sviluppi storici che hanno disatteso tali speranze, nonché tutti i propositi di libertà e democrazia espressi all'epoca.

Nelle osterie esisteva una commistione interclassista di ceti, frange sociali e generazionali: contadini, operai, borghesi; in tale contesto nacquero gli amori, le amicizie e gli affetti tra persone appartenenti a classi sociali diverse.

Per Giacobbi fu anche una vicenda di conflitti tra codici linguistici; all'epoca termini scurrili come “cazzo” e “merda” diedero vita ad un putiferio, circostanza che, attualmente, può apparire incomprensibile al mondo televisivo e mediatico dei giorni nostri, privo di tali inibizioni.

La società è dominata dal codice materno, dal bisogno, dagli affetti; a distanza di cinquant’anni esiste ancora un predominio del codice medesimo.

Ilario Bertoletti, docente di materie umanistiche, ha posto in risalto la “presa di parola” degli studenti per far valere i propri diritti, per far emergere quel senso di giustizia sociale, di conoscenza; ha esortato il pubblico a leggere il libro, oggetto di vicende connesse all’universo scolastico, al fine di originare dibattiti e riflessioni in merito ai fatti all'epoca accaduti a Crema.

Pietro Martini ha illustrato le tappe ed i fatti antecedenti al 1975 dando vita ad una cronistoria volta ad una migliore comprensione delle vicende narrate nel libro.

Di seguito l' intervento di Gianni Di Mauro, ex alunno della classe V C del liceo Scientifico di Crema (nel 1975) il quale si è complimentato con Guido Antonioli poiché il libro gli ha fatto rivivere forti emozioni: “si parlava di tutto in modo originale, genuino, volevamo essere unici, si creava un rapporto orizzontale e diretto con gli insegnanti”; ha voluto altresì ringraziare l’autore per la dedica al figlio Niccolò, prematuramente scomparso nel 2019.