Dal territorio, 04 luglio 2024
(Annalisa Andreini) La Caesar Salad: questa sconosciuta, ma non troppo, compie 100 anni. Secondo una delle versioni più accreditate il suo inventore sarebbe un
cuoco italiano, Cesare Cardini, nel lontano 1924, il 4 luglio, per celebrare l’Indipendence Day.
Cardini, nato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, emigra negli Stati Uniti e inizia a lavorare nel mondo della ristorazione prima in California e poi in Messico.
Qui apre il suo ristorante, Caesar’s, e crea questo piatto colorato come un’insalata di recupero con gli ingredienti avanzati in cucina, quello che c’era a disposizione in dispensa. L’occasione propizia era stata la visita di alcuni piloti americani del Rockwell Field Air Force in vacanza, entrati nel suo locale proprio il 4 luglio.
Secondo un’altra versione nell’ideazione ci sarebbe stato la zampino di Livio Santini, collaboratore di Cardini. Sta di fatto che quest’insalata prese sempre più piede facendo letteralmente il giro del mondo e via via si è arricchita con alcuni ingredienti che non c’erano inizialmente, come le fette di pollo grigliate o il bacon croccante. E poi finalmente è arrivata anche in Europa: si sussurra per mano della moglie di Edoardo VIII, Wallis Simpson.
Quali sono gli ingredienti originali della ricetta base?
Lattuga romana, scaglie di Parmigiano, uova, crostini di pane dorati (soffritti), un pizzico di sale, aglio e un dressing composto da succo di limone, aceto e olio extra vergine d’oliva. Si può poi aggiungere un mix di maionese e salsa Worchestershire oppure una crema di yogurt cremoso e erba cipollina oppure senape e acciughe.
Negli anni Novanta infatti una legge della California aveva proibito piatti con uova crude e quindi la salsa di yogurt aveva sostituito la maionese.
Come sempre accade, sono nate alcuni varianti e le più disparate interpretazioni da parte degli chef.
Perché oggi è ancora tanto di moda nei ristoranti, nei locali ma anche nelle tavole homemade?
È un piatto ideale per l’estate che unisce freschezza e leggerezza, ma anche praticità e tanto gusto.
È inoltre un ottimo esempio di cucina di recupero e del “non spreco”, che è di grande attualità.
E allora via libera ad un piatto che ha una storia lontana ma che è ancora molto in voga.