Casaletto Ceredano, 12 febbraio 2025
(Annalisa Andreini) Antica Trattoria Campari: un pezzo di storia a tavola. Parola d’ordine: i piatti della tradizione.
Entrando in questo locale la storia si respira appieno: “È stato il mio bisnonno, Pietro Campari, che ha aperto il ristorante il 20 gennaio 1893 - dichiara l’attuale titolare Rudi Campari - e a dicembre 2024 abbiamo ricevuto dalla Regione Lombardia il riconoscimento di locale storico, un motivo di grande orgoglio per noi. Siamo quindi “di vecchia data” ma sempre sul pezzo: il locale funziona a pieno ritmo per tutta la settimana e nei weekend. Abbiamo tanti clienti ormai affezionati ma anche molti nuovi e soprattutto giovani, che cominciano ad apprezzare i piatti della tradizione che proponiamo. E questo è una grande soddisfazione”.
Nei menu avete inserito I piatti dell’inverno e della nostra terra” Quali vanno per la maggiore?
“Sicuramente la Cassoeula d’oca con la verza, che è tipica del nostro territorio: l’oca come animale da cortile e la verza come verdura invernale delle nostre campagne. Diverse sono le proposte a base di oca: fegato d’oca al salto, bracioline di petto d’oca (“brisòle”) e ciccioli d’oca (“gratù). Vanno anche molto i bolliti e i lessi come da tradizione: gallina lessata, lingua di vitello, biancostato accompagnati da salsa verde e mostarda di Cremona ma anche il famoso pipèto cremasco, preparato con la verza. Poi piacciono anche i brasati, i piatti a base di cinghiale e asina. Per esempio le tagliatelle al ragù di cinghiale o al ragù d’asina sono molto richieste come anche lo stracotto di cinghiale o asina accompagnati da polenta, zola dolce e patate rosse”.
E i primi piatti?
“Non possono mancare i tortelli cremaschi, da sempre presenti nella carta del nostro locale. È un must intramontabile, che non ha mai avuto flessioni e penso non le avrà mai.
Devo dire che anche i ravioli in brodo di gallina sono apprezzati, segno che i piatti di una volta stanno ritornando con piacere”.
Avete inserito da alcuni anni un servizio di take away. Come va?
“Il servizio funziona molto bene. L’abbiamo introdotto durante la pandemia e poi è rimasto, visto il buon riscontro, soprattutto nel weekend. La domenica in tanti preferiscono venire a ritirare dei piatti già pronti e potersi così godere in tranquillità il pranzo in famiglia, anche con i nonni e gli amici o i parenti, senza doversi spostare. Sono anche piatti elaborati, che richiedono lunghe cotture e quindi si preferisce spesso trovarli già pronti”.
E i turisti? Arrivano anche nel vostro paese di campagna?
“Assolutamente sì, abbiamo avuto in questi anni un aumento considerevole di turisti che richiedono i tortelli cremaschi ma non solo, anche il salame cremasco, il tipico Salva cremasco, le scaglie di “Bella Lodi”(e qui giochiamo in casa perché abbiamo il Caseificio Pozzali in paese) e i bolliti misti”.