Rivolta d'Adda, 05 marzo 2025
Una passione grande per Giuseppe 'Pepe' e Federico Ferrario, fratelli di Rivolta d'Adda nati per correre che hanno fatto di questo slogan un po' la loro passione della vita. I due fratelli, 51 anni Pepe, 59 Federico nello scorso weekend erano a Tokyo dove hanno corso la maratona. Hanno tagliato non solo il traguardo di questa corsa, ma poi hanno ricevuto la medaglia Majors che va a chi corre le sei maratone più prestigiose del pianeta, encomio riservato a pochissimi. Loro ci sono riusciti. Pepe Ferrario è giornalista coordinatore della redazione Sport Mediaset.it, mentre suo fratello Federico ha una farmacia a Rivolta d'Adda. Entrambi corrono per i colori del Camisano running.
Pepe: "Corro da quasi trent'anni. La mia prima maratona fu quella di Venezia nel 1996. Mio fratello Federico ha cominciato più tardi e per 'colpa' mia. Gli ho regalato la partecipazione alla maratona di New York del 2008".
Quante maratone avete corso?
Pepe: "Io di quelle in linea ne ho fatte 36, mio fratello qualcuna meno perché ha cominciato più tardi. Ma corriamo anche i trail e gli ultra trail, come la Lavaredo e quella del Monte Bianco (Utmb), corse in montagna di lunghezza variabile da 60 a 90 chilometri".
Come si arriva alla Majors?
Federico: "Si corrono le sei maratone che fanno parte del circuito Abbott (World marathon majors) che sono New York, Chicago, Boston, Londra, Berlino e Tokyo. Tra poco se ne aggiungeranno altre due: Sidney e Città del Capo".
Quando avete cominciato questa impresa?
Federico: "La prima è stata quella di New York nel 2008, poi siamo passati a Londra, quindi a Boston, Chicago e Berlino tra il 2010 e il 2018, per chiudere quest'anno con Tokyo".
Come mai Tokyo è arrivata così tardi?
Pepe: "Nel 2019 abbiamo avuto un impedimento, poi è arrivato il Covid, quindi non è stato facile reperire i biglietti per partecipare perché per gli italiani i posti sono pochi. Ma quest'anno abbiamo chiuso".
Correte sempre insieme?
Pepe: "Sì, cerchiamo di farlo, infortuni e impedimenti permettendo".
I vostri tempi?
Federico: "Gli anni passano. Prima chiudevamo la maratona in tre ore e mezza; adesso siamo sulle quattro ore. Comunque correre per noi è uno stile di vita, ma che ci dà la possibilità di unire lo sport con la cultura dei vari posti dove siamo. E' bellissimo".
Adesso che avete chiuso il cerchio, quali sono i prossimi obiettivi?
Pepe: "A giugno saremo a Cortina per correre la 90 chilometri dell'ultratrail. L'idea è tornare a fare New York. Ma con calma".