
Trescore Cremasco, 15 novembre 2021
Troppo casino, ragazzi che si ribellano ai carabinieri, barista che litiga a mezzanotte con i vicini. Tutto questo a Pandino, davanti a un bar che negli ultimi giorni ha visto dieci suoi clienti denunciati a vario titolo e tra queste anche il proprietario del bar.
Il primo episodio data 5 novembre, quando poco prima di mezzanotte davanti al bar ci sono una ventina di ragazzi che parlano a voce alta. Arrivano i carabinieri che cercano di riportare la tranquillità, ma vedono il proprietario del bar che attraversa la strada, suona a un citofono e insulta gli abitanti della casa, che lui ritiene responsabili dei aver chiamato le forze dell'ordine. Non è finita perché quando i residenti scendono in strada per chiedere conto al barista degli insulti, in breve si passa dalle parole ai fatti. Di più, perché in breve la cazzottata si allarga anche ai ragazzi presenti. Con non poca fatica i militari riescono a riportare la calma e a identificare tutte le 17 persone presenti e poi a denunciarne sette, tra cui il proprietario del locale per rissa, mentre un 18enne italiano è stato anche denunciato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, per aver strattonato e spintonato i militari per cercare di allontanarsi.
Ma non è finita lì, perché sabato sera poco prima delle 21, riecco arrivare i carabinieri davanti allo stesso locale, chiamati ancora una volta a causa della musica davvero troppo alta. Ma quando i militari chiedono al proprietario di abbassare la musica, si avvicinato tre ragazzi che minacciano i carabinieri e rifiutano di fornire le loro generalità, spintonando i militari per allontanarsi. Sul posto arrivano altre due pattuglie che consentono di riportare la calma. I tre vengono identificati, sono un 25enne nato in Belgio, un egiziano 25enne e un italiano di 18 anni e poi denunciati per resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale, molestia e disturbo alle persone, rifiuto d’indicazione sulla propria identità. Due di loro erano già stati denunciati durante il primo controllo de 5 novembre.
La foto è esemplificativa