Rivolta d'Adda, 20 settembre 2020


Una vita semplice, umile, casta ma vera. È quella che hanno vissuto le suore anziane che giovedì scorso, in casa “Santa Maria”, hanno ricordato l’anniversario della loro prima professione di fede. Si tratta di suor Armanda Raineri, di Casalmaggiore, suor Serena Bolzoni, di Spinadesco e suor Isidora Rotini di Ambivere, tutte e tre a 60 anni dalla prima professione così come suor Luigia Maffeis, anche lei bergamasca ma appartenente alle Ancelle del Santissimo Sacramento, di suor Franchina Raimondi, bergamasca di Prezzate (per lei sono 70 anni dalla prima professione), di suor Melania Della Valle, comasca di Lierna (75 anni) e della decana delle Adoratrici, suor Ambrogia Locatelli, nativa della Brianza ma cresciuta a Nosadello di Pandino per la quale dalla prima professione sono trascorsi ben 80 anni (ed 83 dall0ingresso in convento). Suor Ambrogia, 101 anni, a maggio aveva sconfitto il coronavirus. Con loro, nel contesto di quella che è la casa di riposo delle Adoratrici, ha scelto di rinnovare la propria professione di fede suor Evelina Dabellani, di San Giovanni in Croce, che ha preso i voti un anno fa. Alla messa, celebrata da don Primo Margini, ex rettore del seminario di Cremona, hanno preso parte diverse suore, guidata dalla madre generale Isabella Vecchio. “Cosa possono dire a suor Evelina e a tutti noi –ha detto don Primo- queste sorelle anziane? Possono dirci ancora che si può vivere dedicandosi agli altri in modo puro, senza pretendere niente, con dedizione totalmente gratuita”. Ed è festa, per le Adoratrici, anche in Africa. La loro comunità, nella Repubblica Democratica del Congo, ha accolto nei giorni scorsi, sei nuove postulanti. 


Nelle foto, le suore adoratrici