Dal territorio, 09 dicembre 2023
Ai carabinieri ha raccontato del loro proposito di farla finita insieme. Ma dopo avere ucciso la moglie Rossella Cominotti, 53 anni, non ce l’ha fatta a togliersi la vita. Così Alfredo Zenucchi, 57 anni originario di Peia, venerdì mattina è scappato dall’albergo di Mattarana, nello Spezzino, dove la coppia aveva preso una stanza da venerdì scorso, per poi essere fermato dai carabinieri intorno alle 14 nelle vicinanze di Massa Carrara. Restano ancora da chiarire i contorni del delitto scoperto venerdì poco prima delle 9 in un hotel di Mattarana, paesino dalla Val di Vara, da un’addetta alle pulizie dell’albergo, che è entrata per pulire la stanza.
Quando la cameriera ha aperto la porta della stanza dell’Antica Locanda Luigina, a Mattarana, è rimasta impietrita. Dentro c’era lei,. Rossella Cominotti, 53 anni, un lavoro da edicolante a Bonemerse, un ex lavoro da parrucchiera e adesso lì, esanime, morta accoltellata, colpita, come dirà il medico, da una rasoiata alla gola.
I due coniugi erano ricercati da quasi due settimane, con tanto di appello sui social da parte della cugina, che proprio tre giorni fa ha lanciato l’allarme: “Mia cugina da tre giorni non chiama, non risponde, i cellulari sono irraggiungibili. Aiutatemi a trovarli.
E per la verità qualche preoccupazione questa coppia l’aveva data anche prima, tanto che qualcuno si era già mosso per cercarli. “Mercoledì è venuta qui una donna a cercare Rossella - spiega un vicino di casa. - Ci ha riferito di essere stata mandata da Luca Ferrarini, sindaco di Bonemerse perché temevano fosse successo qualcosa e che magari fossero morti in casa.
Ma perché questo sospetto?
I vicini dapprima parlano di una coppia come tante che vivevano la loro vita in modo riservato, nella loro villetta a schiera. Eppure Cominotti e Zenucchi, che proprio giovedì ha compiuto 57 anni, a qualcuno dei vicini apparivano strani. “Lui non lo abbiamo praticamente mai visto – dicono - e avremo parlato con lei tre volte in tutto. E per dire buongiorno o buonasera.. Da mesi la casa sembrava come abbandonata. L'erba del giardino è cresciuta in maniera smisurata e abbiamo provveduto a tagliarla noi - raccontano alcuni vicini, introducendo anche l'ombra di presunti problemi economici. - Solo una volta abbiamo avuto una discussione anche piuttosto dura per via dei cani e del modo in cui li tenevano. Sempre liberi, quasi abbandonati a loro stessi - rivela una vicina -. Ci siamo lamentati e lui ci ha quasi aggrediti”.
“Siamo sconvolti come comunità per un epilogo così tragico, non ce lo saremmo mai aspettati, anche se la situazione era apparsa anomala da subito - afferma Ferrarini. - Erano persone integrate nella comunità, gentilissime e carine. Sono scomparse nel pomeriggio di martedì 28 novembre, ma noi ce ne siamo accorti il giorno successivo, vedendo che i giornali non erano stati ritirati”.
Il sindaco si è subito rivolto ai Carabinieri; non c’è stata denuncia, trattandosi di due persone adulte, allontanatesi con la propria auto. Il 1° dicembre ha fatto fare una verifica presso i vicini di casa della coppia, che hanno confermato di non vedere i due da moltissimo tempo. “La coppia avrebbe ricevuto i pagamenti mensili dai clienti di lì a qualche giorno: perché si sarebbe dovuta allontanare prima di riceverli? – continua il sindaco. - Peraltro erano due persone gentilissime, si erano subito integrate, come è normale quando si gestisce l'edicola di un piccolo paese. La loro sparizione il 28 novembre mi è subito sembrata anomala, per questo mi sono rivolto alle forze dell'ordine".
Quando i due sono spariti, non è stato facile per il primo cittadino rintracciare i parenti dei due, perché nessuno era originario di questi posti. Ferrarini ricorda che li aveva sposati lo scorso marzo e che per trovare un parente ha dovuto faticare parecchio. Alla fine ha rintracciato una zia materna la cui figlia è l’autrice degli appelli apparsi a inizio settimana che chiedevano notizie.
Notizie arrivate venerdì nella mattinata.