Crema, 15 luglio 2025

( Annalisa Andreini) Una farmacia che ha fatto la storia di Crema e che punta a uno sviluppo futuro.

Stiamo parlando della farmacia Bruttomesso, quasi un’istituzione in città.

La prima farmacia Bruttomesso è nata 52 anni fa, nel 1973, quando il dottor Bruno Bruttomesso( che è stato anche sindaco di Crema) ha acquistato la farmacia da Filippo Tarenzi, originario di Sergnano che l’aveva aperta nel 1918 e portata avanti con la moglie Ada Chiroli. Era la storica sede a metà di via Mazzini( adesso occupata da un negozio di abbigliamento). 

“Quando poi la via Mazzini è stata chiusa al traffico - ha raccontato Bruno Bruttomesso - ci siamo trasferiti in via Verdi, sul mercato, proprio sull’angolo vicino all’edicola (attualmente vuoto) per poi arrivare all’attuale sede di piazza Marconi, attiva dal 2012, gestita da mio figlio Marco”.

La vostra è una storia di farmacisti che vanta quasi 300 anni di vita.

“Sì - continua Bruno Bruttomesso - io rappresento l’ottava generazione di farmacisti della mia famiglia. Siamo originari del Veneto, di Annone Veneto e la farmacia si è sempre trasmessa di generazione in generazione. Con Marco siamo arrivati alla nona”.

L’attuale farmacia ha tredici addetti al banco, nella desmocosmesi e nel laboratorio galenico interno Gmp( Good Manufacturing Practice), che andrà ampliandosi tra settembre e ottobre 2025 con un piccolo polo di produzione di farmaci in una nuova location.

“Siamo gli unici a Crema e dintorni ad occuparci della galenica e anche della cannabis terapeutica - dice Marco Bruttomesso.

Stiamo già collaborando con Firenze per una linea di integratori alimentari e di farmaci. La nostra peculiarità sta proprio nella produzione e nella distribuzione per il momento solo di farmaci ( in particolare nel settore dell’oftalmologia con diversi colliri), ma poi con il nuovo laboratorio più ampio svilupperemo anche la parte degli integratori. Avremo nuove opportunità di lavoro e di sviluppo, di cui vedremo l’evoluzione strada facendo”. 

Come vede la figura del farmacista in una visione futura?

“A mio avviso oggi un farmacista deve saper sviluppare una propria linea e non dipendere unicamente dalle aziende farmaceutiche. Il futuro della farmacia è quello di differenziarsi. In questo modo può rendersi sostenibile sia per se stessa che per l’utenza. Inoltre si può avere anche una maggiore garanzia a livello di materie prime, qualità e sicurezza”.