
Crema, 20 marzo 2025
(Annalisa Andreini) Chiedimi se sono felice.
Oggi, equinozio di primavera e Giornata internazionale della felicità.
La felicità: una parola bella e cara a tutti noi ma forse è andato perduto il suo valore intrinseco. E soprattutto, di felicità, si parla ancora troppo poco, a differenza del suo alter ego (ansia e depressione).
Si celebra ogni anno il 20 marzo dal 2013, una data stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La proposta è stata inviata dal Bhutan, un Paese che ha riconosciuto il valore della felicità nazionale, rispetto a quello del reddito, già negli Anni Settanta.
L’obiettivo di questa festa è porre l’accento sul grande valore della felicità e del benessere come aspirazione universale. Di tutti.
Fine che dovrebbe essere anche quello della politica, a favore del benessere collettivo.
La giornata vuole anche ricordare alcuni temi collegati strettamente alla felicità: sostenibilità, rispetto per l’ambiente dove si vive, eliminazione della povertà.
Il tema di quest’anno è resta calmo. Sii saggio. Sii gentile: un mantra positivo per prendersi cura di sé stessi e degli altri.