
Crema, 07 agosto 2025
(PGR) Non lo vedi per qualche tempo, pensi che abbia cambiato strada ma che prima o poi lo incontrerai e lui ti racconterà di sé e si interesserà a te.
Gian Franco Facchi non c'è più. Se ne è andato in punta di piedi ieri mattina. Era ricoverato a Castelleone, alla Brunenghi. Non sembrava, come spesso, sul punto di dirci addio. Invece se ne è andato così, senza avvertirci.
Gian Franco Facchi era un bancario, era in pensione da una decina di anni. Aveva lavorato in banca a Crema, ma al di là del suo lavoro, amava lo sport. Era stato per un breve periodo nei Lions di Soncino, proprio quando c'ero anch'io e poi era passato al Panathlon. In gioventù, mi diceva, aveva fatto il cronometrista. Ma io e lui ci eravamo conosciuti quasi mezzo secolo fa quando io, giovane giornalista, mi ero messo in mente di dare a Crema un giornale solo sportivo. Si chiamava Sportissimo. E' durato solo un anno, ma aveva tra i corrispondenti un gruppo di giovani promesse. Lo facevamo con entusiasmo, questo giornale che doveva uscire il lunedì ma, con i mezzi di allora, andava in edicola il martedì. Gian Franco si occupava di atletica.
Un anno da leoni. Poi ognuno per la sua strada, ma l'amicizia era rimasta, per sempre.
Lo piange anche l'amico fraterno Fabiano Gerevini, vicino di casa e compagno di tante avventure nel Panathlon e nel Rotary: "Ho pianto solo per la morte di mia mamma e ieri mattina, quando l'ho saputo. Ho perso una parte di me".
Ciao Gian Franco.
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