
Spino d’Adda, 01 febbraio 2025
(Gianluca Maestri) Il ministero dell’ambiente ha detto sì al raddoppio del ponte della Paullese sull’Adda, opera attesa da dieci anni che da una parte andrà a completare la riqualificazione della provinciale sul versante cremasco e dall’altra risolverà il problema della sicurezza della viabilità all’imbocco dell’attuale ponte, zona teatro di numerosi incidenti, anche gravi dovuti al fatto che la carreggiata si restringe da quattro a due corsie di marcia.
Il sì ufficiale dal dicastero sbloccherà l’iter che porterà all’approvazione del progetto e all’indizione della gara d’appalto, che sarà gestita dagli uffici della Provincia di Cremona. L’ipotesi è di assegnare i lavori nel 2026 e che vengano conclusi nel 2028.
“Ero in contatto con la Provincia – spiega Enzo Galbiati, sindaco di Spino d’Adda - che mi ha confermato questa notizia. Credo che le nostre pressioni sulla parte politica che rappresenta il nostro territorio, abbiano avuto effetto. In tal senso ritengo positivo, per esempio, il ruolo svolto dal senatore di Fratelli d’Italia Renato Ancorotti. Comunque va detto che ci sono voluti più di otto mesi da quella conferenza di servizi del maggio 2024 per arrivare a un sì del ministero e non c’è da essere contenti di questo. Speriamo che non ci vogliano le stesse lungaggini per far partire l’opera e che una volta arrivato il via libera ufficiale del ministero l’iter possa procedere regolarmente”.
Intanto, negli anni, i costi della maxi opera sono lievitati: “Nel 2016 erano 16 milioni di euro – prosegue Galbiati - saliti a 18 nel 2018, a 22 nel 2021 e a 38 nel 2024, con un incremento del 75% negli ultimi tre anni. Aldilà dei costi cui far fronte, auspico che nell’ambito della costruzione del nuovo ponte si ottemperi a quelle che sono state le richieste degli enti interessati. Nel caso del comune di Spino abbiamo chiesto la posa di barriere fonoassorbenti e la realizzazione di una nuova strada di collegamento fra il sottopasso e la via Fallaci. Il raddoppio della Paullese ha penalizzato Spino sia sotto l’aspetto commerciale, avendo alcune attività dovuto chiudere i battenti, sia sotto l’aspetto della viabilità perché dei due cavalcavia previsti in origine ne è stato costruito uno solo ed è stato invece realizzato un sottopasso che crea problemi al transito dei veicoli”.