Pieranica, 10 marzo 2024
(Gianluca Maestri) “È una decisione non condivisa coi cittadini e alquanto irresponsabile quella presa dall'amministrazione guidata dal sindaco Valter Raimondi di rendere disponibili alla vendita due terreni comunali (di 50 metriquadri ciascuno, in via Fermi), attualmente in locazione ad altrettante società di telefonia”.
Ad affermarlo è il gruppo di minoranza consiliare Pieranica per Pieranica, convinto che tenere i due immobili affittati, nel lungo periodo, sarebbe molto più conveniente per le casse municipali.
Si domanda Damiano Valdameri, capogruppo di Pieranica per Pieranica: “Siamo davvero messi così male con le finanze comunali da essere costretti a svendere le nostre proprietà che oltretutto in affitto garantiscono e garantirebbero parecchi guadagni? Poi cos’altro ci venderà ancora il sindaco? La piazza? Il monumento ai caduti?”
Altro che guadagno, secondo la giunta che accusa la controparte politica di diffondere notizie false per racimolare voti. Il rischio è di perdere tutto o parte del canone d'affitto.
“Il mese scorso il consiglio comunale ha stabilito che i terreni potranno in futuro essere venduti - precisa il sindaco Raimondi, – ma non che siano già stati venduti, come è stato peraltro spiegato in aula. Su questi terreni ci sono delle antenne di proprietà di società di telecomunicazioni e una di queste, con una scelta contraria alla legge, non vuole più versare il canone d'affitto ma solo il canone unico per l'occupazione di suolo pubblico il cui importo è molto più basso. Per quanto riguarda l'altra società, si è invece rifiutata di pagare al comune l'adeguamento Istat del canone. La decisione di poter vendere, e non svendere, i due terreni a privati che una volta diventati proprietari applicherebbero condizioni ben più onerose delle attuali, suona come un avvertimento alle due società per spingerle a onorare gli accordi con il comune. Questa ci è sembrata la strada giusta da percorrere. Quella delle vie legali invece, che è possibile, non sarebbe economicamente conveniente per le casse dell’ente”.