Castel Gabbiano, 03 maggio 2025

(Niall Ferri) Il consiglio comunale di Castel Gabbiano, andato in scena ieri sera, è stato tra i più partecipati degli ultimi anni: sala piena, nessuna sedia libera e cittadini presenti anche dai paesi vicini, da Mozzanica a Casale, da Sola a Vidolasco. Una partecipazione che – come sottolineato dallo stesso consigliere di minoranza Luciano Belotti – mostra l’interesse della popolazione verso una questione che continua a far discutere: la possibile realizzazione di un impianto logistico sul territorio. Belotti ha presentato una mozione per chiedere una moratoria di vent’anni contro la costruzione di nuove logistiche a Castel Gabbiano.

“Non volava una mosca - ha riferito Belotti facendo intendere che nessuno della maggioranza ha voluto replicare. - Aria dimessa. Nessuno ha proferito parola. Se avessero avuto qualcosa da dire lo avrebbero fatto".

Ma c’è qualcosa che non quadra: la mozione - come spiegato da Belotti - è stata motivata punto per punto e messa a verbale. “Ribadisco con forza che l'attuale amministrazione non avevano il mandato di adottare, tantomeno di approvare, la variante al Pgt per la costruzione di una logistica – ha detto – tenuta all'oscuro dei cittadini, non essendo mai stata né menzionata né divulgata nel programma elettorale da voi proposto. Ricordo a tutti che l'attuale sindaco, nel 2012, firmò un divieto, con un vincolo che impediva quanto attualmente si sta cercando con tutti i mezzi di ottenere. Pertanto, chiediamo: come mai questo cambiamento di rotta?”.

Secondo Belotti, il progetto sarebbe stato ridimensionato per evitare l’assoggettamento alla Valutazione d’Impatto Ambientale e qui il consigliere lamenta una mancanza di trasparenza: “Il vicesindaco ha firmato il permesso di costruire, ma non ci sono né disegni né convenzioni. Al catasto i terreni risultano ancora intestati ai fratelli Sonzogni, nessun atto notarile. Non sappiamo nulla, chiediamo chiarezza”.

Il consigliere ha inoltre segnalato come una sua interrogazione sul Parco del Serio non sia mai stata inserita all’ordine del giorno: “Forse è rimasta nel cassetto dell’assessore”, ha commentato con ironia. Da qui la richiesta che il regolamento venga rispettato per evitare episodi simili in futuro. “Gli interessi di pochi privati - ha concluso il consigliere di minoranza - non devono e non possono aggravare il delicato equilibrio della natura già precario a causa dei cambiamenti climatici. Noi vigileremo su ciò che è importante per il paese”.

Il sindaco Giorgio Sonzogni, interpellato telefonicamente, anche in questa occasione non ha voluto rilasciare dichiarazioni.