Pandino, 22 febbraio 2024
(Gianluca Maestri) Se la transazione fra comune di Pandino e Arca Service ha messo fine alla causa intentata dalla ditta milanese dopo la risoluzione unilaterale, da parte dell’ente di via Castello, del contratto d’appalto per le manutenzioni del patrimonio pubblico pandinese, la polemica politica pare invece solo all’inizio.
Pesante l’attacco della giunta alle precedenti amministrazioni guidate da Donato Dolini prima e da Maria Luise Polig, del Gruppo Civico Pandino ora all’opposizione, per la decisione di affidare l’appalto a un global service.
Il sindaco Piergiacomo Bonaventi afferma: “Una montagna di soldi investiti e gestiti molto male”, rincara: “Sperpero di risorse e scelta che ha privato il paese di quei servizi manutentivi garantiti prima da società collegate alla disponibilità di dipendenti comunali”.
“Finalmente - afferma a nome dei colleghi l’assessore all’urbanistica Francesco Vanazzi - siamo riusciti a fermare questa emorragia di denaro pubblico. Il contratto con Arca Service terminava con il mese di marzo 2023, quindi i tre canoni non pagati dal comune, relativi ai mesi di gennaio, febbraio marzo per un ammontare di circa 65mila euro, non sono stati riconosciuti ad Arca Service, saldata solo fino al 31 dicembre 2002. I circa 65mila euro sono serviti all’ufficio tecnico per la sistemazione di quelle opere lasciate incompiute da Arca Service stessa. Abbiamo preferito concludere con una transazione piuttosto che trascinare il comune in una vertenza legale che sarebbe durata anni e che sarebbe stata sicuramente molto più onerosa, anche se avevamo tutta la documentazione per richiedere la rifusione per un danno molto più consistente”.
Immediata la replica di Maria Luise Polig, capogruppo consiliare del Gruppo Civico che accusa gli avversari di “Faccia tosta nel fare certe dichiarazioni”.
“L'essere stato chiamato in giudizio da Arca, con conseguenti costi per la gestione del contenzioso - dice Polig, - la rinuncia di far valere le proprie ragioni dettata dalla paura di soccombere e di dover nel caso risarcire i danni recati, dimostra una volta in più con quale leggerezza e approssimazione la giunta Bonaventi amministra i soldi pubblici della comunità. Se mettiamo insieme la spesa per i nuovi fornitori, la spesa per gli avvocati, il soldi dovuti ad Arca per i servizi resi, l'insoddisfazione della cittadinanza per lo stato dell'arte delle manutenzioni, il venir meno di ogni supporto organizzativo alle associazioni che si impegnano a proporre eventi e manifestazioni per il paese ed il rammarico di quanto di più prezioso è stato perso in questa triste vicenda, i conti non tornano. Anzi, il conto finale è oltremodo salato e nulla di tutto questo è imputabile a chi ha preceduto l’attuale sindaco”.