![Crema News - Gombito - Onore a Mario Fiammeni](https://static.crema-news.it/crema-news/Assets/Images/2025_2/14/2025214131836/img-20250213-wa0022.jpg)
Gombito, 14 febbraio 2025
Mercoledì presso la prefettura, i nipoti del gombitese Mario Fiammeni hanno ricevuto dal prefetto di Cremona la Medaglia d’Onore, concessa ai deportati/internati nei lager nazisti.
Giusto riconoscimento per Mario, nato a Gombito il 23/04/1923. Figlio di Giacomo (combattente nelle guerre d’Africa di fine ‘800 e della 1* Guerra Mondiale) e di Agostina Zugni, terzo di cinque tra fratelli e sorelle. All’età di 20 anni e in piena guerra, il 01/06/1943 viene chiamato alle armi e assegnato alla Marina Militare e destinato, in qualità di allievo cannoniere, presso il deposito Cerm di Pola (al tempo territorio italiano). A seguito dei noti eventi che portarono alla tragedia dell’08 settembre, unitamente ad altri marinai commilitoni, categoricamente e senza alcuna esitazione, rifiutò di consegnarsi ai tedeschi; coraggio che immediatamente lo porterà a Trieste e qui, caricato su carri bestiame, deportato in Germania, a Berlino. Assegnato al “Campo di Lavoro” di Dreidiunder con mansioni di sgombero delle macerie, dovute alle quotidiane incursioni alleate sulla città. Duro lavoro di ogni giorno, anche per la paura dei quotidiani bombardamenti. Per il faticoso e incessante lavoro, alimentazione ridotta al lumicino e il freddo patito, fu poi ricoverato nell’ospedale da campo. Il 27/04/1945 e quindi a guerra ormai finita, trovò poi la morte a seguito di un colpo di fucile, esploso dai tedeschi, mentre cercava di scappare dal campo con altri compagni gombitesi, i quali e con profonda pietà, lo hanno poi seppellito sotto un albero vicino al campo stesso. I particolari della sua morte, sono stati poi raccontati ai genitori di Mario, dai compagni gombitesi che ero riusciti a scappare e poi a rientrare in patria.
Delle vicende di Mario, ne sono anche testimonianze le lettere, per quanto possibile saperne per la ferrea censura, che lo stesso inviava alla famiglia, dove e ogni volta chiedeva dei fratelli, dato che 5 anni prima e all’età di 13 anni gli era morta la sorella Rosalinda. Carteggio gelosamente conservato dalla nipote Giovanna, anima dell’iniziativa per far ottenere il doveroso e meritato riconoscimento allo zio.
Sarà poi tutta Gombito, con l’amministrazione comunale in testa e in occasione del prossimo 4 Novembre, a ricordare Mario, uno dei suoi tanti figli che in giovanissima età diedero alla patria il valore più sacro che è quello della loro vita.