Spino, 27 marzo 2024
(Gianluca Maestri) Nessun animale è stato ucciso né vivisezionato e mostrato a scuola ai bambini. L’istituto comprensivo Luigi Chiesa fa chiarezza sulla voce che un fagiano morto sarebbe stato vivisezionato da un’insegnante durante una lezione alla scuola elementare.
È il dirigente Enrico Fasoli a spiegare come si sono svolti i fatti.
“Si tratta di un’attività laboratoriale di scienze alla scuola primaria e l’animale di cui parliamo è un cappone. Abbiamo ricevuto una segnalazione da parte di un’associazione animalista in cui ci vengono mosse delle accuse che non sono assolutamente vere. Non è vero che i genitori degli alunni non erano stati informati come non è vero che l’animale sarebbe stato ucciso appositamente né è stato violato l’articolo del codice penale che parla di maltrattamenti e uccisioni. L’animale è stato comprato per l’alimentazione e le parti residuali, delle frattaglie che non si possono mangiare e solitamente si buttano, sono state congelate e portate a scuola dall’insegnante per l’attività di laboratorio. Stiamo valutando la possibilità di intraprendere un’azione di rivalsa verso chi muove certe accuse, oltretutto con un modo di scrivere pressapochista che presuppone un qualche crimine nei confronti degli animali. Mi chiedo come si possa solo pensare che una scuola con un dirigente, dei professori e delle maestre autorizzi qualcuno a prendere un animale, che sia un fagiano o un cappone e a ucciderlo per scopi didattici”.