Crema News - Crema - Prendersi cura di loro

Crema, 21 marzo 2024

(Sara Barbieri) È stato siglato il protocollo d’intesa per il progetto Città amica delle demenze tra il sindaco Fabio Bergamaschi con l’assessore al Welfare Anastasie Musumary, il vescovo Daniele Gianotti per la diocesi di Crema, la presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi Bianca Baruelli, la direttrice generale dell’Ats ValPadana Ida Ramponi, il direttore generale dell’Asst di Crema Alessandro Cominelli, la direttrice socio-sanitaria Carolina Maffezzoni e Arturo Bettinelli dell’associazione Aima Crema.

Focus dell'accordo sarà rendere la cura dell’Alzheimer una presa in carico sociale delle fragilità e non solamente un semplice percorso sanitario: “Noi sosteniamo il tema - ha dichiarato la presidente di Fbc Bianca Baruelli- perché abbiamo un reparto che si occupa della cura di queste persone fragili (attualmente sono 21) e il contributo previsto (di 20mila euro) sarà riservato all’adozione della tecnologia Al Teiacare di intelligenza artificiale con 21 sensori per ogni posto letto per poter monitorare gli ospiti potendo così stabilire una terapia ad hoc. Quindi ci sono altri 20mila euro per le spese del reparto. Importante è l’aspetto del malato e una cura a 360 gradi con diagnosi e affiancamento del paziente ma anche all’interno della rete familiare”. Alessandro Cominelli ha insistito sull’importanza del progetto per avere una comunità informata: la diagnosi precoce porterà anche a una presa in carico tempestiva partendo dal medico di base. Rendere la comunità informata consentirà perciò di individuare subito i bisogni individuali.

Rientrerà nella collaborazione del Protocollo Alzheimer anche la Diocesi di Crema che però, come ha ricordato il vescovo Gianotti: “Non ha al momento strutture di tipo assistenziale e medico ma ha tante persone che si pongono al servizio degli altri e ho avuto modo di riscontrarlo durante le recenti visite pastorali”.

Infine Arturo Bettinelli ha ricordato il servizio fondamentale di Aima, attiva dal ‘95: “Noi viviamo il malato e i familiari del malato che è considerato per noi una persona e aiutare è una vera passione. Noi volontari siamo vicini al malato, lo viviamo e ci fa piacere farlo. Inoltre cerchiamo di spiegare la malattia anche ai più piccoli informando fin dalle scuole elementari”.