Crema News - Crema - Noi, distretto del cibo I presenti alla riunione

Crema, 23 luglio 2024

Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione della giunta dell’Area omogenea cremasca. All’ordine del giorno la verifica relativa al progetto del Distretto del ciboL’idea, lanciata circa un anno fa, ha cominciato a prendere forma. La riunione è servita per fare il punto della situazione. 

All’incontro - oltre al presidente Gianni Rossoni e i membri della giunta Piergiacomo Bonaventi, Roberto Moreni e Antonio Grassi - hanno partecipato i consiglieri regionali cremaschi Matteo Piloni e Riccardo Vitari. Per la parte tecnica era presente  l’agronomo Emanuele Cabini.

La procedura per ottenere il riconoscimento regionale del distretto del cibo prevede la costituzione di una società, adempimento da completare entro 60 giorni dall’accreditamento. Sono necessari ameno 20 soci, rappresentanti di aziende agricole. Nel contempo dovrà essere redatto un protocollo d’intesa e uno statuto. Per aderire è prevista una quota d’iscrizione, ipotizzata in circa 200 euro.

Consorzio.it, il braccio operativo dell’Area omogenea, svolgerà il compito di gestore del distretto. 

"Un’operazione questa del Distretto del cibo – sottolinea il presidente Rossoni – che qualifica il nostro territorio. Un valore aggiunto che dimostra come la scelta dei comuni cremaschi di unirsi per lavorare insieme e uniti e intraprendere strategie comuni e sinergiche sia vincente".

Venerdì 13 settembre presso il castello di Pandino si terrà un convegno sull’argomento, durante il quale verrà illustrata la proposta cremasca.

Sono previsti alcuni interventi che racconteranno di esperienze già in atto. Tra gli invitati Alessandro Beduschi, assessore regionale all’agricoltura.

"Si è scelto il 13 settembre – spiega il sindaco Bonaventi – perché è la giornata inaugurale della terza edizione della Festa del fieno e dei prati stabili del Pandinasco. Vorrei sottolineare che questa non è una semplice proposta, ma una concreta candidatura di quello che potrebbe diventare il distretto del cibo più grande della Lombardia».

Per l'Area omogena cremasca sarebbe un risultato notevole, utile per stimolare i comuni cremaschi a proseguire sulla strada intrapresa.

«Questi mesi - conclude il sindaco di Pandino - sono stati utili per raccogliere una serie di dati sulle aziende agroalimentari del cremasco, azione necessarie e irrinunciabili per sviluppare un distretto in grado di rispondere in modo incisivo sui temi della sostenibilità e della salute del cibo".