Via Caimi e Massimiliano Rivabeni
Vailate, 31 ottobre 2025
Massimiliano Rivabeni, vailatese doc, residente a Mezzago (Monza Brianza), comune del Vimercatese del quale è sindaco da sei anni, quindi al secondo mandato, interviene sulla vicenda della pavimentazione del tratto di via Caimi che va dalla piazza Garibaldi alla piazza della Chiesa, oggetto ormai da mesi di forti polemiche.
Rivabeni si rivolge ad Andrea Trevisan "Da sindaco a sindaco e da vailatese a vailatese".
"Sono nato a Vailate nel 1974 e come tanti di quella generazione ho respirato un’aria fatta di semplicità, di lavoro, di famiglie che non avevano molto ma avevano tutto: la dignità e la parola data.
Siamo cresciuti in un paese dove contavano i fatti, dove i genitori ti insegnavano che se sbagli, chiedi scusa — e se rappresenti gli altri, hai il dovere di dire la verità, anche quando fa male.
È per questo che oggi, da collega sindaco, mi rivolgo ad Andrea Trevisan, primo cittadino di Vailate, con il rispetto che si deve al ruolo, ma anche con la franchezza che la situazione impone.
La vicenda di via Caimi non può essere ridotta a un passaggio burocratico o a un equivoco di comunicazione.
Le carte ministeriali parlano chiaro: la Soprintendenza ha concesso un’autorizzazione condizionata, non un via libera definitivo.
Nel documento si specifica chiaramente che, al termine dei lavori, il porfido dovrà essere ripristinato nella sua conformazione originaria, restituendo l’aspetto storico della pavimentazione.
Inoltre, si precisa che tutte le opere di ripristino e le relative spese sono a carico del Comune di Vailate, che dovrà provvedervi a proprie spese .
Eppure, ai cittadini è stata consegnata una narrazione edulcorata, incompleta, che stride con la realtà dei documenti ufficiali.
E ora, Andrea, permettimi di parlarti non da sindaco, ma da uomo che ha a cuore la propria terra.
Vailate non è solo un nome sulle delibere: è la nostra infanzia, le nostre radici, la gente che si alza presto, che non si lamenta ma pretende rispetto.
Sono persone che non hanno l’anello al naso, e che sanno riconoscere quando la verità viene piegata.
Le scuse, in casi come questo, non sono un atto di debolezza ma di coraggio.
E nella più rigorosa delle diligenze istituzionali, anche le dimissioni sarebbero un gesto nobile, un segno di rispetto verso quella comunità che ti ha dato fiducia.
Perché un Sindaco può sbagliare - tutti possiamo - ma non può permettersi di perdere il legame con la verità e con la gente.
E Vailate, la nostra Vailate, merita solo questo: onestà, rispetto e trasparenza.
Con rispetto e senso delle Istituzioni".
Massimiliano Rivabeni