Crema News - Medaglie, medaglie

Crema, 30 marzo 2023

Nell’ambito della rassegna I sabati del museo” sabato scorso c'è stata la conferenza sull’aggiornamento del Medagliere cremasco (1828-2023).

Mario Cassi, presidente dell’Araldo, ha fornito alcune spiegazioni in merito alle peculiarità del volume dedicato al medagliere cremasco: pubblicato inizialmente nel 2004 ma soggetto, nel corso degli anni, a ulteriori aggiornamenti, sino all’attuale periodo. Inoltre ha voluto ricordare la figura dell’architetto Beppe Ermentini, nel ventennale della sua scomparsa.

Mario Cassi ha illustrato, con slides, le medaglie storiche più rappresentative e di particolare interesse.

Gabriele Tadino, comandante e medaglia d’onore per la fortificazione di Rodi; la medaglia devozionale di Santa Maria della Croce (1790) concepita come luogo religioso di devozione; il piombo per sigillare i documenti della fiera di Crema (1741-1766); il Comizio Agrario di Crema (1864) che ne costituisce una variante importante.

La medaglia devozionale commemorativa dell’apparizione della Vergine e lo scurolo; l’effigie del crocifisso della Cattedrale di Crema (1880) in ricordo dei miracoli compiuti in città; la mostra bovina (1909) intesa come medaglia premio per la mostra; la società di San Filomena Vergine e Martire; la parrocchia di San Benedetto in Crema (1910); la facciata del Duomo con i pinnacoli ricostruiti (1916) avente la finalità di raccogliere fondi per la Croce Rossa Italiana; la città di Crema in onore dei Caduti e dei reduci del primo conflitto mondiale, con la finalità di incamerare risorse per i soldati caduti durante il conflitto bellico; la pasticceria Cremonesi (1920) e i gettoni da usare per accedere al bar ed al ristoro; la parrocchia Cattedrale di Crema Società Beata Giovanna d’Arco (1909-1920) che, con ogni probabilità si riferiva all’impegno delle donne.

Si prosegue con “Il caffè del Torrazzo” che trovò la sua collocazione in piazza Duomo, sotto i portici, ove è posta l’attuale sede della Pro Loco cittadina; il raduno provinciale motociclistico di Crema (1937); l’associazione motociclistica di Crema, medaglia tesa a commemorare il quindicesimo anno di fondazione; la placchetta per la tassa dei velocipedi (1939) ove viene riportato lo stemma della Città; la medaglia a ricordo dell’appartenenza al linificio-canapificio nazionale (1960); la medaglia d’oro ai benemeriti del lavoro (1967); la medaglia raffigurante il gettone per la mensa aziendale e il centenario della fondazione della Banca Popolare di Crema (1970).

Gian Attilio Puerari, vicepresidente dell’Araldo, ha proseguito nella spiegazione e illustrazione, mostrando alcune medaglie d’impronta religiosa (1930-1970), menzionando l’immagine del beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925) che, nel corso della sua breve esistenza terrena, cercò in ogni modo di prestare soccorso ai malati, agli infermi e alle persone più bisognose. Nel periodo compreso tra il 1970 e il 1980 tale tipologia di medaglie perse importanza, mentre acquistarono rilievo le medaglie sportive legate all’aspetto ludico.

Altre medaglie da annoverare sono la medaglia commemorativa del restauro della Chiesa di San Benedetto (1995) nominativa eseguita dalla ditta Puricelli; la Palanca di Crema emessa in ricordo dell’estate di San Martino (1999) ideata dal ricercatore storico cremasco Luigi Dossena; la petacchia dell’assedio di Crema (1514-2014) voluta dall’Araldo in occasione del quinto centenario della Battaglia di Ombriano del 1514; l’insegna da Cavaliere dell’Ordine di Tarantasio del lago Gerundo, istituita nel 2013 per meriti nel campo storico, collezionistico, filantropico, giornalistico ed artistico, il cui autore è Gianmaria Carioni; la medaglia commemorativa della fondazione della città di Crema (570-2020) realizzata su richiesta dell’Araldo.

Nell’appendice cremasca sono inoltre convogliate le medaglie di affiliato alla società cattolica di mutuo soccorso di San Giuseppe e di San Siro (1880) a Soresina; la medaglia per corso di bergamini (1907); la medaglia del santuario della Pallavicina (1910); la medaglia in alluminio tesa a celebrare il santuario della Madonna della Pallavicina (1920); la medaglia commemorativa del concorso bovini (1951) a Pandino; la medaglia in bronzo per commemorare il Castello Sforzesco di Soncino (1973) di cui si dispongono 500 esemplari in bronzo con numerazione araba, oltre 200 esemplari in argento con numerazione romana; la medaglia raffigurante l’anniversario della strage regia nave Galilea (1976) distribuita in pochissimi esemplari; la medaglia relativa al cinquantesimo anniversario della fine del secondo conflitto mondiale (1995) a Izano; le medaglie commemorative della battaglia di Agnadello: una appartenente al comitato di battaglia e a ricordo dei morti della Vittoria, l’altra della comunità locale; la medaglia raffigurante la riproduzione delle monete trovate nel “tesoretto”di Rivolta d’Adda (1995); la medaglia commemorativa per le famiglie dei Caduti nel corso del primo conflitto mondiale (2014).

A compimento della conferenza, Lodovico Benvenuti, figlio di Ferrante Benvenuti, ha commemorato la dinastia dei Benzoni nel sesto centenario della sua scomparsa.

I Benzoni furono una famiglia aristocratica cremasca tra le più antiche e si distinse nella storia di Crema. Furono signori di Crema nel novembre del 1403 a seguito dei disordini scoppiati in seno al Ducato di Milano con la morte di Gian Galeazzo Visconti. Dopo un anno di lotte intestine, prevalsero i Guelfi capeggiati dai fratelli Paolo e Bartolomeo Benzoni che però morirono di peste nel 1405 e il potere passò a Giorgio Benzoni che, dal 1404 al 1423, diventerà Signore di Crema favorendo i veneziani i quali riconobbero a Crema la connotazione di città, dotata di autonomia, di uno statuto e di una un’amministrazione.


Nella foto, i conferenzieri