Crema News - Dal territorio - Niente permesso di soggiorno

Lodi, 11 dicembre 2025

(Andrea Biraghi) Un uomo di origine marocchina, condannato dal tribunale di Lodi per maltrattamenti in famiglia, perderà il permesso di soggiorno. Lo ha deciso il Tar di Milano, che ha confermato il rigetto del rinnovo del permesso presentato dall’uomo e ha dato ragione all'istanza della questura.

La vicenda parte dalla condanna ricevuta nella primavera 2023: 2 anni e 10 mesi di carcere comminati a questa persona ritenuta colpevole di cinque anni di violenze, tra il 2013 e il 2018, ai danni della moglie connazionale perpetrati spesso davanti ai figli minori. Secondo l’accusa, la famiglia era stata costretta a subire calci, schiaffi, sputi, lanci di oggetti, epiteti indecorosi e umiliazioni psicologiche. Al termine del processo la sentenza aveva imposto anche un risarcimento a favore dei familiari.

Il permesso di soggiorno dell’uomo era scaduto alla fine del 2022. Dopo una lunga istruttoria, la questura aveva negato il rinnovo dello stesso proprio alla luce della sentenza lodigiana, ritenendo lo straniero pericoloso e con un comportamento tendente allo spregio di qualsiasi norma della civile convivenza. La decisione è stata poi confermata dal ministero dell’Interno e notificata all’immigrato nell’agosto scorso.

I difensori dello straniero avevano contestato il provvedimento, sostenendo che l’Ufficio Immigrazione si fosse limitato a recepire la sentenza penale senza valutare gli elementi favorevoli, come la collaborazione con i servizi sociali e il percorso intrapreso dopo la condanna. Il tribunale per i minorenni di Milano poi, a fine 2023 aveva stabilito che non sussistevano pregiudizi per i minori e aveva reintegrato entrambi i genitori nella responsabilità genitoriale.

Il Tar non ha accolto le tesi della difesa: secondo i giudici, il reato, prolungato nel tempo, ha minato in modo irreversibile quell’unità familiare che il ricorrente rivendica per sottrarsi alla revoca del permesso di soggiorno. Per questo motivo il ricorso è stato respinto e l’uomo è stato condannato anche al pagamento delle spese legali.