
Dal territorio, 12 gennaio 2023
Gli operai non si pagano con le promesse e le rassicurazioni.
La conseguenza? Il raddoppio della Paullese rischia (ancora una volta) di rimanere incompleto. Questo è quello che sta succedendo all'intervento di potenziamento e raddoppio della strada Paullese dalla S.P. 39 “della Cerca” alla Teem nel tratto milanese dove, a causa dei ritardi di pagamento da parte del ministero alla ditta appaltante si rischia di non poter completare l'attuale cantiere che sta complicando e non poco la circolazione quotidiana dei pendolari.
A rischio ci sarebbe il tratto che porta alla rotatoria di Settala, la cui realizzazione è condizionata dal pagamento, da parte del Ministero delle Infrastrutture, della richiesta di adeguamento prezzi relativa al secondo semestre 2022, che non è stata ancora corrisposta alla ditta che sta eseguendo i lavori.
Lo scorso novembre Regione Lombardia, in risposta a una interrogazione da parte del Movimento 5 stelle aveva comunicato che al 31 ottobre 2023 era stato raggiunto circa il 70% di avanzamento lavori, ma che all'impresa incaricata dei lavori non erano ancora state erogate la totalità delle somme da riconoscere per l'adeguamento prezzi. Infatti dopo la pausa estiva le attività di cantiere avevano subìto un rallentamento per la contrazione delle risorse.
A seguito di rassicurazioni ricevuto dal Ministero circa l'imminenza di una ulteriore tranche di pagamenti, l'impresa nelle scorse settimane ha dato nuovo impulso alle lavorazioni con ritmi più intensi e regolari, ma non tutti fondi promessi sarebbero arrivati e di conseguenza il rischio stop e di spostamento in avanti della data di fine del cantiere è molto alto.
Attualmente sono in fase di realizzazione le opere preliminari per il ponte sul canale Muzza. Successivamente verrà completo entro metà aprile (che era originariamente la data prevista per la fine di tutto l'intervento) il solo tratto compreso tra la rotatoria di Settala e il manufatto esistente sopra la Teem. Senza ulteriori fondi non verrà fatto altro. Una metropolitana di superficie sarebbe stata la soluzione migliore, meno costosa, più ecologica e più veloce da realizzare. Ma la politica e la burocrazia in Italia amano testare continuamente la tenuta dei nervi dei cittadini.