Crema News - Dal territorio - Danni per 60 milioni La sede di A2a

Dal territorio, 23 novembre 2023

Mentre a Seregno la Procura chiede sei rinvii a giudizio per turbativa d'asta per l’operazione di integrazione tra Aeb ed A2A, Crema e Cremona (insieme a Lodi, Pavia e alcuni comuni bresciani) attendono ancora le decisioni da parte della Corte dei conti in merito all'operazione di vendita delle quote di Lgh ad A2A, operazione ritenuta illegittima da parte dell'Anac nel 2018, in quanto avvenuta, al pari del caso brianzolo, in assenza di procedura a evidenza pubblica. Circa due anni fa, per evitare la decorrenza dei termini della prescrizione, la magistratura contabile aveva inviato nei comuni e nei Cda della nostra provincia la guardia di finanza per acquisire la documentazione necessaria a valutare eventuali danni erariali imputabili a delibere o atti votati dalle giunte e consigli comunali, o dai consigli d'amministrazione delle ex partecipate pubbliche cremasche e cremonesi a partire dal 2015 in poi. Al momento a oggi tutto tace, ma ogni giorno potrebbe essere foriero di novità.

In Brianza c'è stata infatti un'accelerata da parte della magistratura e, secondo le stime della procura, ammonterebbero a 60 milioni i danni stimati e subiti dalla società pubblica ceduta ad a2a. A Seregno sono stati chiamati a rispondere delle accuse Alberto Rossi, sindaco di Seregno in quota PD, Giuseppe Borgonovo, all’epoca dei fatti assessore alle partecipate, Alfredo Ricciardi, segretario comunale di Seregno, Loredana Bracchitta, già presidente di Aeb, Giovanni Valotti, già presidente di A2A, e Pierluigi Troncatti, partner di Roland Berger. Le accuse sono pesantissime.

In particolare, al sindaco e all'ex assessore è stato contestato di "aver supinamente recepito tutte le indicazioni provenienti dai coimputati, intese ad escludere la gara ad evidenza pubblica per l’integrazione delle due società ... fraudolentemente impedendo all’opposizione in sede di consiglio comunale di Seregno di conoscere tutta la documentazione relativa sia alla valorizzazione degli asset sia alla procedura da adottare, tanto da determinare l’intervento del Tar della Regione Lombardia" e di "avere, nonostante le varie pronunce del Tar, del consiglio di Stato e della corte di cassazione, mantenuto in essere quanto già illegittimamente deliberato circa l’integrazione societaria ed industriale, omettendo di procedere con la prevista e legittima evidenza pubblica". Inoltre, il sindaco Rossi è accusato di essere intervenuto "su sollecitazione di Bracchitta, presso il Comune di Bovisio Masciago, tramite il segretario provinciale del Pd Luigi Ponti, al fine di eliminare dall’ordine del giorno del consiglio comunale datato 28 novembre 2019 qualsiasi riferimento all’adozione dell’evidenza pubblica con riguardo alla più volte citata integrazione societaria". Il danno stimato? Per Aeb è pari ad una somma non inferiore a 60 milioni di euro, nonché attraverso l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di Aeb, di entità non inferiore a 5 milioni 700mila euro". Un terremoto brianzolo che rischia di travolgere anche il cremasco?