Crema, 27 gennaio 2024

Una giornata fredda e soleggiata ha fatto da prologo all’evento dedicato agli appassionati del collezionismo. La sala Frate Agostino da Crema del Centro culturale S. Agostino ha accolto la conferenza La posta Militare, Prigionia, Croce Rossa Italiana, tra le due guerre mondiali. Un’iniziativa resa possibile dalle associazioni culturali locali de l’Araldo e del Touring Club Crema.

Anna Maria Messaggi, console del Touring Club di Crema, ha ringraziato il pubblico intervenuto; Mario Cassi, presidente dell’Araldo, ha introdotto il relatore Loris Maneffa.

la conferenza è cominciata con la proiezione di slide e altre immagini volte a porre in risalto le peculiarità della posta militare, quali la cartolina postale italiana e il Regio Esercito Italiano; la cartolina postale italiana in franchigia; la posta militare austro-ungarica; l’annullo postale della posta italiana; la cartolina raffigurante le donne italiane al lavoro nello smistamento della posta (che ha dato origine all’emancipazione femminile nel mondo del lavoro); l’ufficio postale militare italiano risalente al primo conflitto mondiale (1916); la trincea italiana del 1917 e la conseguente disfatta di Caporetto; la posta militare per l’Africa Orientale nel 1936. Nel corso del secondo conflitto bellico prendono vita e forma le cartoline a colori: cartoline dedicate ai Carabinieri Reali e cartoline postali delle forze armate con annesse timbrature di censura. Nel 1942, nella posta per via aerea, il nome del mittente è posto sul retro e scritto a mano. Nel Natale del medesimo anno, la posta per le forze armate assunse la forma di propaganda finalizzata a tenere saldi i rapporti dei soldati con famiglie d’appartenenza.

Loris Maneffa ha introdotto le origini della posta militare, risalenti al 1915. Nella posta militare sono comprese le strutture ospedaliere e all'epoca tale servizio veniva gestito dalla Croce Rossa. La posta militare, nei campi di prigionia, si configurava con lettere e telegrammi, ove veniva indicato il nome del campo; veniva consegnata una volta la settimana e il militare era tenuto a scrivere frasi obbligatorie in merito alle proprie condizioni di salute e ai trattamenti personali. Gli italiani mostrarono una scarsa propensione all’invio della posta militare poiché quest’ultima veniva censurata. Nella seconda guerra mondiale si denota una migliore preparazione a livello postale poiché vennero attivati gli uffici postali ed era altresì ammessa la posta aerea affrancata; gli uffici postali cambiarono denominazione in uffici postali di concentramento. A livello collezionistico, le lettere più ricercate, degne di maggiore considerazione ed interesse, vengono attribuite ai campi di concentramento italiani, risalenti al secondo conflitto mondiale.